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Nomine vertici Ulss, scontro Roma-Venezia. Si farà un elenco nazionale, la Regione ricorre. Ma Zaia si è già preso avanti

zaiaserio26ottSi prepara uno scontro tra Regione e Governo sulle nomine future dei vertici delle Ulss: Roma è ormai pronta ad avocarle a sé. Ieri una nota del Ministero della sanità ha infatti annunciato che «il ministro Beatrice Lorenzin ha firmato il decreto di nomina della Commissione che selezionerà i soggetti idonei a svolgere l’incarico di direttore generale di aziende sanitarie locali, aziende ospedaliere e altri enti del Servizio sanitario nazionale». La commissione, annuncia il Ministero, è composta dal vice-Avvocato generale dello Stato, Gabriella Palmieri, dalla presidente del Consiglio superiore di sanità Roberta Siliquini, poi dal direttore generale dell’Agenas-Agenzia nazionale dei servizi sanitari regionali Francesco Bevere e in fine dai due componenti designati dalla Conferenza Stato-Regioni. Questi sono due volti noti in Veneto. C’è Claudio Costa che è dirigente “Risorse strumentali” dell’area Sanità proprio della Regione Veneto, e poi c’è Giancarlo Ruscitti: è stato indicato dalla Puglia.

Ma è stato il dirigente numero uno della sanità in Veneto ai tempi del governatore Giancarlo Galan, al quale era stato consigliato come manager dai vertici romani, ed è uscito a testa alta con l’assoluzione dall’inchiesta Mose. La commissione, come noto, attua la “legge Madia” e così ha inizio, spiega il Ministero, «la procedimentalizzazione del reclutamento delle figure di vertice degli enti del Servizio sanitario nazionale» con l’obiettivo di assicurare una valutazione tecnica sui candidati alle Ulss. Manca ancora un passo: «La Commissione procederà, previa pubblicazione di apposito avviso pubblico di selezione per titoli, a formare un elenco nazionale di idonei all’incarico di direttore generale. Le Regioni potranno, quindi, nominare i vertici del le proprie aziende sanitarie unicamente “attingendo” all’elenco nazionale di idonei».

L’elenco sarà rivisto ogni 2 anni e l’iscrizione di un manager varrà per 4 anni: la commissione resta in carica fino a quando non ha varato l’elenco, e ora ha 4 mesi di tempo per fare il suo lavoro.

IL RICORSO DI ZAIA. Come noto, la Regione – che dovrà nominare il dg dell’Azienda Zero – ha appena deliberato di aggiornare il suo albo dei candidati alla direzione delle Ulss, proprio perché il Ministero non ha ancora istituito quell’albo nazionale. Ma la Giunta Zaia ha fatto una mossa ben più decisa: il 21 ottobre ha deliberato di ricorrere alla Corte costituzionale per illegittimità costituzionale contro i decreti Madia che «pregiudicano i fattori organizzativi che hanno permesso alla Regione Veneto di raggiungere un riconosciuto livello di eccellenza in materia sanitaria».

La legge nazionale stabilisce infatti le procedure per le candidature e l’inserimento (o cancellazione) dei manager nell’elenco: per la Regione così si annullano tutti gli spazi che venivano lasciati alla legislazione regionaie. Tra l’altro su questi non c’era mai stata l’intesa il Conferenza Stato-Regioni.

LA REGIONE PUÒ FARE LE SUE NOMINE. In ogni caso la Regione si è già garantita: i tempi per la pubblicazione dell’albi nazionale permetteranno al governatore Zaia di confermare a dicembre la nomine  fino al 2020 dei direttori generali delle nuove 9 Ulss, e anche di procedere alla nomina del direttore generale dell’Azienda Zero presi dall’elenco (ora in aggiornamento) dei manager candidati creato dalla Regione. ·

Il Giornale di Vicenza – 18 novembre 2016 

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