Sono le ipotesi di un summit politico tra assessore Coletto e Lega-Pdl per applicare il nuovo Piano veneto. Non più 22 ma 17 direttori generali. Arrivano i dg-commissari. Basta con i reparti-cloni e le sovrapposizioni. Si taglieranno 1000 posti-letto come ordinato dalla spending review, ma la scure dovrebbe abbattersi soprattutto sulle Ulss di Rovigo, Venezia, Verona. Poco o quasi nulla cambierebbe negli ospedali delle Ulss di Vicenza e Treviso, e si salverebbe anche tutta la rete di Belluno forte della sua etichetta di montagna. Queste, al condizionale, alcune delle principali ipotesi di lavoro sulla futura organizzazione ospedaliera del Veneto emersi dal summit per fissare i criteri generali che si è tenuto a Venezia.
IL SUMMIT. Prima riunione al vertice a Venezia sulle schede ospedaliere – cioè appunto la dotazione futura dei singoli ospedali veneti – e filtrano anche alcune succose anticipazioni su un provvedimento atteso e temuto. La riunione è quella che l´assessore alla sanità Luca Coletto ha avuto a palazzo Balbi con i capigruppo della maggioranza, Dario Bond del Pdl e Federico Caner della Lega Nord, con il presidente della quinta commissione “Sanità” Leonardo Padrin, e con il vice capogruppo pidiellino Piergiorgio Cortelazzo. Non un discorso fra quattro amici al bar, ma un inquadramento dei criteri generali e una riflessione ad alta voce sul possibile iter politico, leggansi incontri-confronto con maggioranza e opposizione, prima dei passaggi formali, allo scopo di evitare il rischio degli stessi “incidenti di percorso” verificatisi in occasione del Piano socio-sanitario. «L´assessore – spiega Leo Padrin – ha quasi concluso la stesura delle schede. Ci ha presentato le linee operative».
TEMPI LUNGHI. Si è ormai in dirittura finale. Il testo è pressoché tutto scritto, e Coletto vuole accelerare, anche se non si rispetterà la tabella di marcia prevista in prima battuta. L’intenzione dell’assessore era di varare le schede, figlie del nuovo Piano socio-sanitario, entro il 2012, ma, calcolando i tempi tecnici, l’approvazione del provvedimento che dovrà sostituire la delibera numero 3223 dell´8 novembre 2002, slitterà ai primi mesi del 2013. L’iter istituzionale, infatti, non ammette deroghe.
COMMISSIONE: PARERE VINCOLANTE. Dopo la presentazione della bozza a tutti i gruppi consiliari, le schede dovranno approdare in giunta e poi passare all’esame della quinta commissione, che avrà 90 giorni di tempo per approvarle in base all’ormai “famosa” norma del Prss impugnata dal governo davanti alla Corte costituzionale. Fino al pronunciamento della Corte varrà, perciò, l’articolo 9 del Piano che attribuisce alla commissione “Sanità” il parere obbligatorio e vincolante sulle schede di dotazione ospedaliera di aziende sanitarie pubbliche, strutture private e accreditate, compresi numero di posti-letto, aree funzionali e apicalità.
LA NOVITÀ: COMMISSARIAMENTI. Ma ecco alcune delle probabili novità. La prima rivoluzione è che in 5 casi scatterebbe il commissariamento. Le Ulss in predicato sono la 2 di Feltre, la 5 di Arzignano, la 14 di Chioggia, la 19 di Adria, la 21 di Legnago. Feltre si aggregherebbe all´Ulss 1 di Belluno, Arzignano all´Ulss 6 di Vicenza, Chioggia all´Ulss 12 di Venezia, Adria all´Ulss 18 di Rovigo, Legnago all´Ulss 22 di Bussolengo. I nuovi dg che, dal 1 gennaio 2013, si insedieranno a Belluno, Vicenza, Venezia, Rovigo e Bussolengo, durante il triennio 2013-2015 farebbero pure i commissari delle Ulss, rispettivamente, di Feltre, Arzignano, Chioggia, Adria e Legnago. Attenzione: le schede sono indipendenti da confini, estensione e numero delle Ulss. La geografia delle aziende resterà la stessa di oggi in una rete di ospedali con bacino base di 200 mila utenti e 400 letti. Se l´ipotesi annunciata andrà avanti, i dg-commissari dovranno gestire la fase triennale dell´accorpamento fra Ulss-madre e Ulss-satellite, senza che cambi il profilo territoriale delle aziende.
MENO DIRETTORI GENERALI, MENO REPARTI. Il governatore Zaia nominerà, quindi, non più 22 dg (gli odierni manager dell´azienda ospedaliera di Verona e dello Iov resteranno al loro posto fino al 31 dicembre del 2014), ma 17. Altra misura drastica: verranno soppressi tutti i doppi reparti all´interno delle Ulss che contano più ospedali, per eliminare duplicazioni e spese. I tagli riguarderebbero in particolare Mirano-Dolo (Ulss 13), San Donà-Portogruaro (Ulss 10), Cittadella-Camposampiero (Ulss 15). Fra le questioni più discusse la riorganizzazione dell´Ulss 22 nel Veronese che oggi conta 2 ospedali pubblici, Bussolengo e Isola della Scala, oltre ai centri polifunzionali di Caprino, Malcesine e Villafranca, e due ospedali convenzionati privati, Pederzoli di Peschiera e Sacro Cuore di Negrar.
Altro punto fermo: le alte specialità (malattie infettive, chirurgia maxillo-facciale, chirurgia vascolare, neurochirurgia) saranno concentrate negli ospedali-hub di riferimento provinciale. Certa, poi, l´eliminazione di qualche struttura privata nel Veneziano. Nessuna purga, invece, per l´ospedale di Noventa, che manterrebbe immutato l´assetto generalista e day-surgery di oggi, tranne la definitiva eliminazione del punto-nascita, che dovrebbe cadere anche in altri ospedali minori.
Franco Pepe – Il Giornale di Vicenza – 23 settembre 2012