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Nuova forma di etichettatura di origine volontaria testata in Germania

La Germania ha iniziato a testare una nuova forma di etichettatura di origine volontaria. Dalla scorsa settimana infatti una ventina di negozi hanno messo in vendita 150 prodotti alimentari con le informazioni supplementari relative alla regione di provenienza poste in rilievo sulla confezione.

Il termine regione può comprendere un singolo distretto locale, uno stato federale tedesco o un land. Il produttore può includere anche le informazioni relative all’origine dei principali ingredienti e anche la provenienza del mangime utilizzato per l’alimentazione degli animali.

Lo spazio contenente le informazioni sulla confezione non può essere riempito con loghi o altro materiale di marketing, ma dovrà contenere solo le informazioni utili per i consumatori.

Per potere utilizzare questo nuovo tipo di etichetta è necessario che l’ingrediente principale del prodotto sia al 100% locale: sarà un sistema di controllo a più stadi ad assicurare il rispetto del requisito.

Ilse Aigner, ministro per la difesa dei consumatori e dell’agricoltura tedesca ha così dichiarato la propria soddisfazione per l’iniziativa: “ Stiamo vivendo una rinascita senza precedenti dei cibi regionali in Germania. E’ quindi ancora più importante avere un’etichetta chiara e affidabile per i prodotti alimentari regionali. E i consumatori disposti a pagare di più per questi prodotti devono poter contare sulla migliore qualità”.

Tuttavia, il gruppo dei consumatori Foodwatch frena l’entusiasmo. Secondo Oliver Huizinga esperto alimentare dell’organizzazione tedesca “Questa etichetta supplementare su base volontaria creerà ancora più confusione tra i consumatori”. Huizinga ritiene invece più opportuno introdurre un sistema di etichettatura di origine obbligatoria con chiari requisiti di legge.

Il governo tedesco però difende il nuovo modello di etichettatura sostenendo come questo si spinga oltre gli attuali standard designati dall’Ue per i prodotti dalla specifica denominazione geografica come i Dop e gli Igp. Questo perché nel nuovo modello testato anche l’origine degli ingredienti deve essere precisata.

Per promuovere l’iniziativa sono state organizzate nei negozi aderenti speciali degustazioni per consentire ai consumatori di testare la qualità dei prodotti  e per prendere visione delle nuove etichette di origine. A loro spetterà il giudizio definitivo.

sicurezzaalimentare.it – 30 gennaio 2013

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