Ricercatori dell’IZSVe hanno isolato una nuova variante di cimurro circolante nelle Alpi. L’epidemia che si è diffusa nel territorio alpino italiano a partire dal 2006, dalle Alpi friulane fino al territorio lombardo del Parco Nazionale dello Stelvio, ha colpito soprattutto volpi e tassi, mettendo potenzialmente a rischio anche alcuni mammiferi protetti e rari come la lince e l’orso.
Grazie alla collaborazione tra virologi, esperti di bioinformatica, epidemiologi ed esperti di eco-patologia della fauna selvatica, l’epidemia è stata studiata e monitorata sia dal punto di vista epidemiologico sia molecolare e virale. I ricercatori hanno osservato nel dettaglio particolari mutazioni in alcuni geni virali e stanno studiando le caratteristiche antigeniche di questi agenti infettivi. I risultati preliminari dimostrano che il virus responsabile dell’epidemia nei selvatici nel periodo 2006-2011 è geneticamente ben distinto non solo dai virus che circolano abitualmente nei cani italiani, ma anche da quelli descritti storicamente nella popolazione di selvatici in Europa. Questo ceppo è stato anche segnalato in Baviera e nella Svizzera orientale.
fonte: Izsve – 13 settembre 2012