Anche l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) aderisce al World Rabies Day (WRD) con delle iniziative speciali. Nella mattina l’IZSVe ha organizzato congiuntamente con il Ministero della Salute italiano e con il segretariato congiunto OIE/FAO REMESA con sede a Tunisi, ha organizzato una tavola rotonda online per discutere insieme ai 15 paesi della Rete Mediterranea della Sanità Animale (REseau MEditerranéen de Santé Animale, REMESA) e ad alcuni esperti internazionali, i piani da intraprendere e rafforzare con l’obiettivo di controllare la rabbia canina nella regione del Mediterraneo.
Nel pomeriggio l’IZSVe, con la collaborazione tecnico-scientifica della FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), ha organizzato un webinar per l’area dell’Africa Sub-sahariana.
Infine, nei territori dei partner del progetto INTERREG Biocrime saranno distribuiti dei tappetini sottociotola per sensibilizzare la popolazione contro il traffico illegale di cuccioli; un’iniziativa che ha ricevuto il plauso della Global Alliance for Rabies Control, l’organizzazione no profit che coordina la Giornata mondiale della rabbia.
La campagna #worldrabiesday invita ad agire attivamente per il controllo della rabbia canina e il raggiungimento dell’obiettivo di nessun decesso umano da rabbia trasmessa dal cane entro il 2030 (#ZeroBy30).Tutti possiamo collaborare a vari livelli per prevenire la rabbia.
Benché in Europa la rabbia trasmessa dal cane sia stata da tempo eliminata, il traffico illegale di cuccioli rappresenta un rischio di re-introduzione di questa e di altre malattie, e non garantisce inoltre i requisiti minimi per il benessere animale.
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FONTE IZSVE
La scheda
La rabbia, una encefalite virale zoonosica classificata fra le malattie tropicali neglette, causa ogni anno, nel mondo, oltre 59.000 decessi umani, colpendo soprattutto i bambini di età inferiore a 15 anni. Oltre 14 milioni di persone nel mondo ricevono la profilassi post-esposizione a seguito di morsicature animali. La maggior parte dei decessi è causata dal mantenimento dell’infezione nella popolazione canina.
In ambito animale, sono stati riportati episodi di elevata mortalità nel bestiame, in particolare in America Latina, ma anche in Africa.
In Europa la cosiddetta “rabbia silvestre”, ovvero mantenuta da animali selvatici, ha come serbatoio essenzialmente la volpe rossa, anche se nell’Europa orientale il cane procione ha assunto un ruolo epidemiologico importante.
Le numerose campagne di vaccinazione orale delle volpi hanno portato alla possibilità di eradicare la malattia dal territorio dell’Unione Europea presumibilmente nel 2020. Permangono tuttavia rischi di introduzione dai Paesi extra-EU, ancora endemici. Infine non va sottovalutato il rischio nel nostro continente, legato alla circolazione di virus rabbia-correlati nei pipistrelli insettivori.