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Via libera del Parlamento al Def, accantonati 1,6 miliardi. Le Camere impegnano governo: più flessibile l’età pensionabile

def via liberaAccantonare risorse già in bilancio da subito (senza tagliarle da qualche parte), in attesa che il tesoretto da 1,6 miliardi si materializzi (a fine anno). È il cuore della risoluzione di maggioranza con cui ieri Camera (328 sì) e Senato (165 sì) hanno approvato il Documento di economia e finanza, il Def. L’avallo dei due rami del Parlamento (concordato con il governo) alla scelta dell’esecutivo di ricavare risorse extra per spingere la crescita, è stato bollato dalla minoranza come un bluff. E dapprima criticato anche da una parte della maggioranza, perplessa sull’effettivo materializzarsi delle stime e dunque dello stesso tesoretto. Nella risoluzione i parlamentari di maggioranza chiedono anche al governo di valutare una certa flessibilità nell’età di accesso alla pensione, completare il pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione, rivedere le tasse locali sugli immobili, l’Imu agricola e la normativa in materia di appalti pubblici, mantenere gli sgravi contributivi per i neoassunti, effettuare tagli solo selettivi sugli sconti fiscali, senza però danneggiare le fasce disagiate.

Sì dell’Aula della Camera alla risoluzione di maggioranza sul Def 2015. Il documento è stato approvato con 328 sì e 159. Nella risoluzione di maggioranza è previsto, tra l’altro, che per coprire l’uso del “bonus” da 1,6 miliardi spuntato nei differenziali del Def, saranno “congelate” risorse già stanziate in bilancio, «in attesa di registrare» in autunno, con l’assestamento, tale margine.

Ma per il capogruppo di Fi alla Camera, Renato Brunetta, l’accantonamento di risorse per usare il tesoretto «è l’ennesimo imbroglio di Renzi» e «della sua politica economica ‘drogata’ da deficit spending». Per Brunetta «la certificazione dell’imbroglio è nella risoluzione di maggioranza che dice che i soldi non ci sono e verranno comunque spesi». Fonti del Tesoro spiegano invece che l’accantonamento di risorse già in bilancio per un eventuale uso del ‘tesoretto’ «è un sistema che corrisponde alle regole di contabilità e serve per garantire certezza al fatto che vengano rispettati gli obiettivi di finanza pubblica indicati nel Def».

Via libera anche da Palazzo Madama

Alla risoluzione di maggioranza di Palazzo Madama approvata con 165 sì, 82 no e tre astenuti, che ricalca i contenuti di quella di Montecitorio, è stato approvato all’unanimità (250 voti a favore) un emendamento (prima firma della presidente della commissione Sanità Emilia Grazia De Biasi del Pd) che nella parte in cui si impegna il governo a neutralizzare le clausole di salvaguardia viene specificato di assicurare «il mantenimento dei livelli e della qualità dell’assistenza sanitaria e sociale erogata ai cittadini e favorendone una maggiore omogeneità nel territorio nazionale».

Tesoretto solo con fondi già disponibili in bilancio

Nella risoluzione di maggioranza non si specifica in quale direzione vada impiegato il “tesoretto”, ma, dopo il parere in tal senso della commissione Bilancio, si impegna il governo «a conseguire i saldi di finanza pubblica nei termini indicati nel quadro programmatico» del Def, «in particolare a realizzare un rapporto tra deficit e prodotto interno lordo pari al 2,6 per cento nel 2015» e «utilizzando nel 2015 lo spazio di manovra rispetto all’andamento tendenziale dei conti pubblici per rafforzare l’implementazione delle riforme strutturali già avviate, nel limite dell’obiettivo programmatico indicato, e disponendo, prudenzialmente e in attesa di registrare tale margine con la presentazione del disegno di legge di assestamento, l’accantonamento di corrispondenti risorse nel bilancio dello Stato».

Morando: o si fanno riforme o ripresa gracile

È stato il viceministro dell’Economia Enrico Morando al Senato sul Def a sottolineare l’importanza strategica delle riforme. «O facciamo le riforme o non riusciremo a trasformare la ripresa, per ora gracile, in una ripresa stabile e duratura – ha detto – perché a la ripresa, direi la ripresina, è influenzata da fattori esogeni destinati ad esaurire il loro effetto».

Valutare proroga sgravi per neoassunti

Nella risoluzione di maggioranza sul Def si chiede al governo di valutare il proseguimento degli sgravi contributivi per i neoassunti anche dopo il 2015 «eventualmente modificando l’entità del beneficio e l’area di applicazione» e di «rifinanziare» la detassazione degli incentivi per la produttività. Si chiede anche di «provvedere gradualmente» al finanziamento a regime dell’assegno di disoccupazione (Asdi), della nuova indennità per i collaboratori (Dis-Coll) e delle misure di conciliazione.

Completare il pagamento dei debiti Pa

Non solo. Uno degli impegni previsti nella risoluzione sul Def messa a punto dalla maggioranza alla Camera prevede di «proseguire al fine di completare il processo di pagamento dei debiti pregressi della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese».

Valutare misure flessibilità età pensione

La risoluzione di maggioranza sul Def, al vaglio delle Camere chiede anche al governo di valutare «l’opportunità di promuovere, nell’ambito della legge di stabilità per il 2016 e nel quadro delle compatibilità finanziarie individuate in quella sede, interventi in materia previdenziale volti a introdurre elementi di flessibilità per quanto attiene all’età di accesso al pensionamento, anche attraverso l’introduzione di meccanismi di incentivazione e disincentivazione».

Ok spending, attenti a revisione sconti fisco

Bene la spending review per neutralizzare le clausole di salvaguardia ma assicurando che sia «selettiva», senza intaccare «protezioni sociali e servizi». È quanto si legge nella risoluzione di maggioranza sul Def che impegna il governo anche a garantire che la revisione delle agevolazioni fiscali riguardi «esclusivamente» quelle non giustificate da esigenze sociali o economiche o che sono duplicazioni, senza toccare «tutela dei redditi da lavoro dipendente e autonomo, di imprese minori e da pensione».

Rivedere tasse locali su immobili

Un altro degli impegni per il Governo contenuti nella risoluzione sul Def messa a punto dalla maggioranza prevede di «realizzare una definitiva revisione del sistema di tassazione locale sugli immobili, dando stabilità a un settore che costituisce uno snodo strategico nei rapporti tra cittadini e fisco e che ha conosciuto troppe modifiche nel corso degli ultimi anni». Nel testo si sottolinea che l’Esecutivo dovrà perseguire «gli obiettivi prioritari di semplificazione del quadro dei tributi locali sugli immobili, certezza ai Comuni circa le risorse derivanti da tale fonte di entrata e responsabilizzazione nelle loro scelte di politica tributaria in tale campo». Previsto anche l’impegno «a rivedere l’imposta municipale sui terreni agricoli, estendendo l’ambito di esenzione a quelli siti in aree svantaggiate e tenendo conto dell’effettiva redditività dei terreni».

Il nodo dei dirigenti decaduti delle Entrate

Sulla local tax e sulla soluzione della decadenza dei dirihenti dell’Agenzia delle Entrate aveva posto ieri l’accento invece il parere della commissione Finanze della Camera. Non a caso, nella bozza di risoluzione sul Def predisposta dalla maggioranza alla Camera si legge anche che «al fine di garantire l’effettivo raggiungimento degli obiettivi di gettito indicati nel Documento il Governo dovrà definire in tempi brevi la questione relativa alle posizioni dirigenziali nelle agenzie fiscali, individuando soluzioni di carattere amministrativo e, se necessario, normativo, che, nel pieno rispetto dei principi di legalità, trasparenza e promozione del merito, e di quelli dettati dalla Corte Costituzionale, consentano di assicurare la piena efficacia nell’azione delle Agenzie».

Nove ddl collegati, dalla riforma della Pa alla concorrenza

Sono nove i ddl collegati al Def contenuti nella bozza della risoluzione di maggioranza: dalla scuola alla concorrenza. Questi i titoli dei provvedimenti elencati: “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy”; “Disposizioni in materia di semplificazione, razionalizzazione e competitività agricole del settore agricolo”; “Delega al governo recante disposizioni per l’efficienza del processo civile”; “Misure di semplificazione per l’avvio delle attività economiche per i finanziamenti e le agevolazioni alle imprese”; “Riorganizzazione delle Amministrazioni pubbliche”; “Revisione della spesa, promozione dell’occupazione e degli investimenti nei settori della cultura e del turismo”; “Delega per la revisione dell’ordinamento degli enti locali”; “Riforma del sistema nazionale di istruzione”; “Legge annuale per il mercato e la concorrenza”. 

Il testo della risoluzione approvata dalla Camera

La relazione integrale della V Commissione

Tratto dal Sole 24 Ore sanità e da Repubblica – 24 aprile 2015 

 

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