L’agricoltura riparte da un pacchetto di norme che spaziano dalle semplificazioni al sostegno agli investimenti. L’omnibus agricolo, il disegno di legge collegato alla legge di stabilità, ha tagliato il traguardo. È stato infatti approvato ieri dal Consiglio dei ministri (era stato predisposto dall’ex ministro De Girolamo) e a presentarlo è stato il premier Enrico Letta (ministro delle Politiche agricole ad interim). Il piatto forte sono la riforma degli enti vigilati dal Mipaaf, spina nel fianco del settore, una galassia che ora sarà riorganizzata in tre macro aree, e i giovani: si investe sulle imprese degli under 40, con la concessione di mutui a tasso zero, e sul brand unico per i prodotti agroalimentari made in Italy, per dare slancio alle produzioni italiane anche in vista dell’Expo.
Gli enti agricoli (Agea e Inea commissariati) sono sotto accusa per inefficienze e sprechi. Un disegno di legge di riforma procede al ralenty al Senato e ora con l’imprimatur del governo la marcia potrebbe subire un’accelerazione. Si tratta di una «galassia» che secondo uno studio presentato dalla commissione Agricoltura del Senato vale circa 3 miliardi ma «fattura» 700 milioni. Per far tornare i conti si introduce una delega al governo per ridurre e riorganizzare le strutture. Gli obiettivi sono: efficienza, valorizzazione delle professionalità interne e risparmi. Dovrebbero nascere tre macroaree. La prima riguarda l’Agea (da cui transitano circa 5 miliardi di fondi europei) per la quale è possibile la concentrazione delle attività al Mipaaf. In cantiere anche l’affidamento del controllo a un ente terzo e la soppressione di Agecontrol. Restyling per la ricerca con la cancellazione di Inea (commissariata) e trasferimento delle sue funzioni al Consiglio per la ricerca in agricoltura (Cra). Per ottimizzare poi il sistema dei servizi creditizi e finanziari si punta a rafforzare Ismea che dovrebbe assorbire la società Isa. Il presidente della commissione Agricoltura del Senato, Roberto Formigoni, ha ricordato che nel collegato sono state riprese molte delle proposte elaborate dalla commissione in questi mesi, a partire dalla riforma degli enti.
Nel provvedimento c’è spazio anche per i giovani. Per sostenere le piccole imprese «under 40» si mettono in pista mutui agevolati a tasso zero per 10 anni (15 in caso di produzione agricola) per gli investimenti fino a 1.500.000 euro.
Nel pacchetto spuntano controlli semplificati, aiuti all’agricoltura bio, revisione degli strumenti di gestione del rischio, taglio di adempimenti con la possibilità di aprire un’impresa in 60 giorni (oggi ne servono 180 per il silenzio assenso) e sostegno alla ricerca (il Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e agli investimenti in ricerca potrà finanziare investimenti fatti da aziende agricole e agroalimentari che partecipano a un contratto di rete). Strategiche poi le misure per l’export, dal credito d’imposta per lo sviluppo del made in Italy (12,5 milioni nel triennio 2014-2016) al nuovo brand unico. Il sottosegretario Maurizio Martina ha spiegato che il ministero sarà regista del nuovo progetto «finalizzato a un marchio unico del made in Italy, facoltativo e privato, in linea con le disposizioni comunitarie. L’obiettivo – ha aggiunto – è di poter sperimentare all’Expo il nuovo marchio per aiutare l’identificazione del prodotto italiano. Una sperimentazione che potrà essere utilizzata poi sui mercati mondiali». (Il Sole 24 Ore)
Il comunicato del Governo. Letta: con collegato agricoltura più competitività e meno burocrazia per il settore
“Con il Collegato Agricoltura alla Legge di Stabilità che abbiamo approvato oggi in Consiglio dei Ministri, daremo ancora più competitività a un settore cruciale soprattutto in vista dell’Expo 2015, i cui temi sono strettamente legati all’agricoltura e alla terra. Il 2014 deve essere l’anno in cui la preparazione dell’Expo e l’agroalimentare italiano producono la sinergia necessaria al loro reciproco successo”.
Così il Presidente del Consiglio e Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali ad interim, Enrico Letta, commenta il Collegato Agricoltura della Legge di Stabilità, approvato oggi in Consiglio dei Ministri e illustrato in Conferenza Stampa alla presenza dei Sottosegretari, Maurizio Martina e Giuseppe Castiglione
Vai al Dossier sul Collegato Agricoltura alla Legge di stabilità 2014 sul sito del Governo
Di seguito i punti principali del Collegato
Sostegno al Made in Italy
Tra le principali novità introdotte c’è la creazione di un marchio per il Made in Italy agroalimentare, che contribuirà a rendere più semplice per i consumatori di tutto il mondo il riconoscimento dei prodotti autenticamente italiani. Il marchio sarà privato, facoltativo e in linea con la normativa europea e potrà dare un decisivo contributo alla lotta alla contraffazione e all’Italian sounding, che producono un danno all’export italiano di circa 60 miliardi di euro. Con lo stesso provvedimento si istituisce un credito di imposta per le aziende che investano in infrastrutture logistiche e distributive all’estero per i prodotti italiani. L’obiettivo è colmare uno dei principali gap che frena le esportazioni del Made in Italy, ovvero l’assenza di forti piattaforme distributive italiane fuori dai confini nazionali.
Semplificazione
Sul fronte della semplificazione si interviene sui controlli, attraverso un rafforzamento del coordinamento delle attività degli organi di vigilanza, il divieto della duplicazione degli accertamenti e l’interscambio di dati informatici tra gli organi stessi. Con queste misure si garantisce l’efficacia del controllo, aumentando il numero di aziende che verranno controllate, evitando sovrapposizioni e andando incontro alle esigenze produttive delle imprese. Grazie alle norme del collegato sarà possibile aprire un’attività agricola in tempi più rapidi, considerato che il termine per il silenzio assenso per i procedimenti amministrativi è stato tagliato di due terzi, passando da 180 a 60 giorni, con una piccola rivoluzione per le start-up agricole. Sono previste anche ulteriori diposizioni di abbattimento del carico burocratico per specifiche esigenze delle aziende agricole e per il settore biologico.
Competitività
Al fine di aumentare la competitività del comparto agroalimentare italiano nel suo complesso sono fissati interventi di sostegno su vari fronti. Per il ricambio generazionale e l’imprenditoria giovanile si completa l’intervento iniziato con il decreto “Destinazione Italia” di dicembre 2013. L’obiettivo è sostenere le piccole e micro imprese condotte da under 40 attraverso mutui agevolati che consentano investimenti nella produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, alleviando i problemi di accesso al credito. Sono previsti finanziamenti per l’innovazione tecnologica nel settore primario, sostegno all’agricoltura sociale e ai prodotti a filiera corta, oltre all’allineamento dell’ordinamento nazionale agli orientamenti comunitari in materia di gestione del rischio in agricoltura e di regolazione dei mercati. In particolare per il sostegno al reddito degli agricoltori, si dovranno recepire gli strumenti previsti dalla Politica agricola comune 2014-2020 quali i fondi di mutualità e lo strumento per la stabilizzazione dei redditi.
Riorganizzazione
In linea con gli obiettivi di razionalizzazione della spesa pubblica e di spending review, si prevede una delega al Governo per la riorganizzazione degli enti vigilati dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Il riordino risponderà a criteri di efficienza, di valorizzazione delle professionalità e prevede la destinazione del 50% dei risparmi di spesa generati per il finanziamento di politiche a favore del settore agroalimentare. In particolare si prevede la riorganizzazione dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA), anche attraverso possibilità di concentrare delle attività sul Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali; la razionalizzazione del Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura (CRA), che assorbirà anche le funzioni dell’Istituto nazionale di economia agraria (INEA) che viene soppresso; il potenziamento dell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, ISMEA, al quale vengono demandate le funzioni di ISA s.p.a, che viene soppressa. Con l’obiettivo ulteriore di razionalizzare la normativa in materia agroalimentare e pesca, il collegato contiene una disposizione che delega il Governo ad adottare decreti per aggiornare la normativa, abrogando quella obsoleta, organizzando le disposizioni per settori omogenei o per materie, coordinando le norme e risolvendo eventuali incongruenze e antinomie.
1 febbraio 2014