Quella lista di quasi 1300 viaggi «sospetti» in sette mesi con i «motoscafi blu» del Comune di Venezia ha scatenato l’interrogazione alla giunta Orsoni del consigliere del Movimento 5 Stelle Gianluigi Placella. Ma se ne occuperà anche la Corte dei Conti.
Il procuratore regionale Carmine Scarano, sulla base degli articoli di stampa usciti in questi giorni con i numeri dettagliati dei viaggi e le accuse (i grillini infatti non hanno inviato nulla direttamente alla procura), ha infatti aperto ieri un fascicolo di indagine, affidato al viceprocuratore Giancarlo Di Maio. Ora toccherà al magistrato, che si avvarrà della Guardia di Finanza, acquisire in primo luogo l’interrogazione dei grillini, poi l’intera documentazione raccolta, che riguarda il periodo tra il giugno 2013 e lo scorso gennaio.
A quel punto il pm contabile dovrà valutare se quei viaggi abbiano sempre avuto finalità istituzionali o se ci sia stato qualche utilizzo fuori dalle regole stabilite. Ipotesi che l’amministrazione, con una lunga nota, ha smentito seccamente: «Nessun trasporto di componenti della giunta è avvenuto al di fuori delle disposizioni contenute nei regolamenti comunali», è la risposta alle «polemiche strumentali». In particolare Placella aveva sottolineato che a usare maggiormente le barche erano stati l’assessore alla Mobilità (ex sindaco, ex senatore, ex membro del Csm) Ugo Bergamo con 167 viaggi e il direttore generale Marco Agostini (154 volte). Quest’ultimo è stato pure pedinato e fotografato mentre prendeva il motoscafo sotto casa per andare al municipio di Ca’ Farsetti — tanto che ha annunciato querele, oltre a spiegare che «quando cammino a piedi la gente mi ferma per la strada, ci metterei tre ore per arrivare al lavoro» — ma ci sono anche altri episodi denunciati dai 5 stelle: per esempio il sindaco accompagnato nel suo studio di avvocato, un altro assessore preso al Lido e riportato a casa, vari ospiti trasportati in giro, tra cui anche il Patriarca Francesco Moraglia. «I trasporti sono consentiti solo per motivi istituzionali – continua il Comune – e solo all’interno del territorio provinciale, tranne che per esigenze motivate (3 da dicembre 2013)». Ca’ Farsetti ricorda inoltre di aver messo in vendita 4 auto e un motoscafo — ora il parco è di 3 auto e 3 barche —, che il consumo di gasolio è passato dai 10.288 litri del 2008 a 8.277 litri del 2013 e che la spesa di carburante è rimasta più o meno la stessa del 2006, circa 14 mila euro.
Le spese della politica sono nell’occhio del ciclone anche a Palazzo Ferro-Fini, dove sono ben tre le indagini sui conti dei gruppi consiliari regionali: una della procura della Repubblica, con il pm Carlo Nordio, sulle spese della Lega Nord dal 2010 al 2012 (nata dall’esposto di Santino Bozza) e sulle consulenze di Pd e Pdl; una della procura della Corte dei Conti sulle spese di tutti i gruppi nel 2012; infine la verifica annuale della sezione di controllo della stessa Corte sui rendiconti più recenti, quelli del 2013. Scarano ha distribuito a ognuno dei suoi 4 pm uno o più gruppi consiliari e i magistrati si stanno occupando soprattutto delle consulenze e hanno delegato alla Finanza la verifica delle migliaia di scontrini e fatture, soprattutto di pranzi e cene. La sezione di controllo ha invece mandato proprio nei giorni scorsi delle richieste di precisazioni su alcuni aspetti ritenuti poco chiari o al limite della regolarità: per esempio al Pdl è stato chiesto conto di un’indagine pagata a Swg, al Pd dei biglietti da visita e di alcune pubblicazioni, alla Lega dei siti web dei consiglieri.
Alberto Zorzi – Corriere del Veneto – 15 marzo 2014