«Sembra che siamo in Europa soltanto per farci dettare leggi sugli aspetti economici, mentre non siamo in grado di adeguarci alle normative in un settore così delicato come la sicurezza delle cure».
Il segretario nazionale dell’Anaao Assomed Costantino Troise non lesina le critiche al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, intervenuta recentemente alla trasmissione Porta a Porta. In quell’occasione il ministro, pur ammettendo che riguardo ai tempi di riposo per i medici «siamo in infrazione europea» e che «se applicassimo la direttiva Ue dovremmo chiudere i pronto soccorso», ha chiesto senso di responsabilità e ha affermato la necessità di «prospettare un percorso per far recuperare ciò che si perde ora nel momento in cui si uscirà dalla fase di crisi». Ma Troise non è affatto convinto da queste affermazioni: «il ministro ha chiesto gradualità ma non ha assolutamente spiegato qual è il percorso che il governo intende avviare; quello che è certo è che l’Italia ha chiesto una proroga di due mesi per l’applicazione della direttiva europea sull’orario di lavoro e che la proroga è stata bocciata. Mi pare francamente curioso – aggiunge – che Beatrice Lorenzin abbia annunciato qualche mese fa in parlamento che la questione era vicina alla soluzione e che ora invece le cose stiano ancora in alto mare e si cerchino dei rinvii senza un’idea chiara su come intervenire; non riesco a capire cosa blocchi un adempimento legislativo».Secondo il sindacalista, il nostro Paese si espone così a «giganteschi contenziosi», e non si tratta di un caso isolato… «molti sono stati avviati per la mancata attuazione della direttiva sulla retribuzione della formazione post laurea dei medici; c’è poi la questione del lavoro a tempo determinato, su cui ci sarà un pronunciamento dell’Unione europea ma che l’Italia stenta a tradurre in pratica». Insomma, potremmo essere condannati a pagare sanzioni: «in qualunque momento la commissione potrebbe decidere di deferire alla corte di giustizia e di questi tempi non è certo il caso di esporsi al pagamento di multe all’Europa perché si è inadempienti».
Doctornews – 23 ottobre 2013