Un provvedimento di sospensione ope legis ex art 43 dpr 221/50 adottato dal Consiglio Direttivo dell’Ordine dei medici veterinari di Cuneo ha offerto lo spunto per un acceso dibattito in argomento.
Il provvedimento ha raggiunto un medico veterinario, dirigente presso la ASL del capoluogo, nei confronti del quale è stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari, per reati legati all’esercizio della professione: il professionista è indagato di aver interferito sui controlli sanitari effettuati in un allevamento.
Tra le tesi sostenute di senso contrario al provvedimento adottato, quella che l’Ordine avrebbe giudicato il proprio iscritto prima della giustizia ordinaria, sospendendolo in maniera arbitraria e illegittima. Deve preliminarmente chiarirsi che il provvedimento adottato prescinde dalla volontà e discrezionalità dell’Ordine.
La sospensione dall’esercizio della professione opera di diritto quale conseguenza di provvedimenti adottati dall’Autorità giudiziaria. La sospensione ha durata pari a quella prevista nella sentenza o nel provvedimento in cui essa è stata determinata. Vige in tal modo un automatismo tra la sospensione dall’esercizio della professione e la sussistenza della causa che l’ha determinata.
La dichiarazione di sospensione ope legis dall’esercizio professionale notificata reca infatti nel dispositivo l’indicazione della cessazione degli effetti (fino a quando abbia effetto la sentenza o il provvedimento da cui essa è determinata), e questa circostanza consente al sanitario di riprendere immediatamente, dopo la cessazione degli effetti del provvedimento, la propria attività professionale, senza che il Consiglio direttivo si riunisca per la revoca della deliberazione dichiarativa di sospensione.
La FNOVI nell’avvalorare la correttezza dell’operato del Consiglio Direttivo, confida in un effetto contagioso di condotte così virtuose ed attente alle vicende dei propri iscritti.
“La veterinaria che vogliamo – ha dichiarato Penocchio – è quella della legalità, della correttezza e della responsabilità ed ha casa all’Ordine di Cuneo. Coloro che contestano sono la veterinaria che non vogliamo”.
autore: Ufficio stampa Fnovi – 19 settembre 2012