Emendamento dei relatori corregge il tiro. Ma resta il rischio caos se non si interviene entro agosto. Senza riforma, nel 2012 decadranno solo alcune norme
Ordini salvi a metà. Senza l’auspicata riforma dal premier Mario Monti entro il 13 agosto 2012, infatti, gli ordinamenti professionali non decadranno più come inizialmente previsto. Ma vedranno abrogate solo quelle norme in contrasto con il libero mercato. Anche se non mancano le contraddizioni. Con un emendamento presentato dai relatori alla Manovra Monti, infatti, si interviene per la quinta volta sulla stessa disposizione contenuta all’articolo 3 comma 5 del decreto legge 138/2011, poi convertito nella legge 148/2011 e modificato ulteriormente. Il dl conferisce la delega al governo di riformare il settore, come detto entro la metà di agosto del prossimo anno, osservando una serie di principi elencati all’esecutivo. Dunque, secondo la nuova formulazione dell’articolato, se il regolamento attuativo non dovesse arrivare in tempo, scompariranno dagli ordinamenti in automatico solo eventuali restrizioni esistenti per l’accesso alle professioni, i vincoli residui su pubblicità e tariffe, la previsione di periodi superiori ai 18 mesi per lo svolgimento del praticantato necessario per l’esame di stato. Ma mentre sulle citate materie i vari codici deontologici dettano una linea sulla quale l’emendamento in questione può intervenire, su alcuni principi contenuti nella delega è pressoché impossibile agire perché gli ordini nulla ancora hanno previsto. Il riferimento è per l’assicurazione obbligatoria contro eventuali danni dall’esercizio professionale, per l’equo compenso ai praticanti, per la formazione continua e per i procedimenti disciplinari. Per queste materie, infatti, la tagliola non può intervenire perché manca una disciplina. Un altro emendamento alla manovra prevede che «il governo, entro il 31 dicembre 2012, provvede a raccogliere le disposizioni aventi forza di legge che non risultano abrogate per effetto della disposizione precedente, mediante testo unico da emanarsi ai sensi della legge 23 agosto 1998 n. 400. (cioè attraverso un regolamento governativo).
Italia Oggi – 14 dicembre 2011