Non c’è solo l’appropriatezza. A far montare la rabbia dei medici in questi mesi anche le carenze di organico rese sempre più evidenti dall’allineamento dell’Italia alle norme Ue su turni e riposi. Finite le «guardie» di 48 ore ora si procede sulle 12. Ma c’è bisogno del cambio, di medici e infermieri. I tagli degli ultimi anni hanno raso al suolo le riserve umane, per questo il governo ha promesso nuove assunzioni con nuovi concorsi. Che dovevano essere già pronti a partire, secondo le rassicurazioni di qualche mese fa.
«Stiamo definendo le priorità» spiega Sergio Venturi assessore alla Salute dell’Emilia Romagna e rappresentante sanità delle Regioni. «Il ministero – aggiunge – deve avere il quadro completo del fabbisogno di personale di ogni singola regione. Solo dopo che questo collage sarà completato si partirà con i concorsi». Il termine fissato da Lorenzin per raccogliere i dati è il 29 febbraio. «Rispetteremo gli impegni assunti» assicura Venturi. L’ottimismo dell’assessore si spinge anche a comprendere il disegno di legge sulla responsabilità professionale dei medici e del personale sanitario approvato in prima lettura alla Camera. «E un provvedimento che i medici aspettano da tempo – aggiunge Venturi – e sono sicuro che potrà essere varato in tempi brevi grazie alla corsia preferenziale. Spero che potrà essere licenziato prima dell’estate». Si tratta di un testo che dovrebbe stroncare la medicina difensiva offrendo maggiori garanzie sia ai professionisti che ai pazienti.
QN – 13 febbraio 2016