Un’area, più o meno, di mezzo milione di metri quadri. In zona San Lazzaro, alle spalle del Net Center e del palasport oggi ribattezzato Kioene Arena. A due passi dal casello autostradale di Padova Est, dal Ponte Darwin e dalla Statale del Santo che porta a Castelfranco. Ecco il terreno che, entro fine luglio, il Comune cederà gratuitamente alla Regione per realizzarvi il nuovo ospedale.
L’importante delibera approvata ieri in giunta dovrà ora essere discussa e votata dal parlamentino di Palazzo Moroni. Ma, arrivati a questo punto, almeno per quanto riguarda la ricollocazione dell’opera (che, fino a due anni fa, era ancora posizionata a Padova Ovest, lungo corso Australia, quasi di fronte allo stadio Euganeo), si può tranquillamente dire che il più è fatto.
E, come prevedibile, il primo a cantare vittoria è il sindaco Massimo Bitonci. Il quale, dopo aver cestinato la soluzione appena ricordata di Padova Ovest, aveva prima promosso la ristrutturazione dell’ospedale esistente, poi la costruzione di un nuovo complesso sul sito di quello attuale e poi ancora lo spostamento della struttura in via Corrado, al posto degli uffici di AcegasAps e degli impianti del Cus. Il tutto prima di individuare quale area più idonea in cui realizzare il nuovo ospedale, era la fine del 2014, quella appunto di Padova Est, allora per metà di proprietà comunale e per l’altra metà in mano ai privati del Consorzio Urbanizzazione Quadrante Nordest (Via San Lazzaro Properties Srl, Immobiliare Galzignano Spa e Mantegna Immobiliare Srl, amministratore unico Federico Roberto), titolari dalla primavera 2009 di un progetto edilizio mai partito per colpa della crisi e da quel tempo esposti per decine di milioni di euro nei confronti di Unicredit e Banca Monte dei Paschi di Siena.
In pratica, dando retta alla già citata delibera ratificata ieri dalla giunta di Palazzo Moroni, il Consorzio si è impegnato non solo a concentrare nella parte Est della zona il proprio piano edilizio, ma anche e soprattutto a cedere al Comune circa 200mila dei 240mila metri quadri di sua proprietà. Una superficie, quest’ultima, che va ad aggiungersi a quella già a disposizione del municipio, che misura quasi 210mila metri quadri. Tanto che la somma delle due, comprendendo pure alcuni terreni adiacenti da un lato alla Kioene Arena e dall’altra ai binari ferroviari, tocca più o meno la quota di mezzo milione di metri quadri scritta in avvio. «In un anno e mezzo – gioisce Bitonci – siamo riusciti a fare qualcosa di straordinario. Credo infatti che, in Italia e in così poco tempo, non si sia mai vista un’amministrazione comunale che trova un’area di queste dimensione e la cede gratuitamente alla Regione per fare un’opera pubblica». «Il lavoro portato a termine dal Comune è di un’importanza fondamentale — commenta Luciano Flor, commissario dell’Azienda ospedaliera, stazione appaltante della cittadella sanitaria del futuro —. Poter disporre gratuitamente dell’area, la componente più costosa del piano, è un vantaggio di pochi. In più avere l’area significa poter dare il via al progetto».
Nuovo ospedale a parte, nei circa 40mila metri quadri rimasti loro, i privati potranno sviluppare una volumetria di quasi 190mila metri cubi. Ciò significa, evidentemente, che i fabbricati previsti verranno costruiti in verticale anziché in orizzontale. Nel dettaglio, dovrebbero sorgere tre grattacieli, alti rispettivamente 86 metri il primo e 64 gli altri due, con una destinazione mista. Nel senso che vi potranno trovare spazio abitazioni ed uffici, ristoranti e negozi, alberghi e piccole imprese.
Insomma, senza dimenticare l’inchiesta (ancora senza indagati né ipotesi di reato) aperta un mese fa dalla procura dopo un esposto del deputato dem Alessandro Naccarato proprio in merito ai terreni del Consorzio, lo skyline di Padova pare davvero destinato a cambiare. Al pari dell’intero assetto della zona Est della città, dove sono pronte a concentrarsi tante e diverse funzioni, peraltro in aggiunte alle numerose già presenti.
Davide D’Attino IL Corriere del Veneto – 6 luglio 2016