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Ospedali, 226 posti letto da tagliare nelle Usl veneziane

Cala la mannaia sulla sanità veneziana. I numeri previsti dall’ultima bozza delle schede ospedaliere, sotto le voci “apicalità” (primariati) e “posti letto” hanno tutti il segno meno. Con numeri a doppia cifre. Il quadro generale, per le quattro Asl veneziane, prevede, di qui al 2015, ben 33 apicalità e 226 posti letto in meno.

«La solita linea dei tagli», sbottano dall’opposizione in consiglio regionale. «L’implementazione delle misure imposte dal ministro Balduzzi e dal governo» si difende Palazzo Balbi. C’è da dire che, almeno per i prossimi due mesi, imperante la campagna elettorale, non dovrebbe muoversi nulla. Il quadro generale previsto al momento, però, è tutt’altro che rassicurante. Asl 10 Veneto orientale. Portogruaro viene confermato presidio ospedaliero unico di rete su due sedi: a Portogruaro troveranno posto l’area medica, la chirurgia ordinaria, l’Ortopedia, l’Urologia e l’area riabilitativa; a San Donà l’attività medica e il day surgery. Il primariato di Ostetricia va a S. Donà; a Portogruaro resterà solo l’attività ostetrica. Jesolo salva i 3 primariati e gli 83 posti letto: diventa come ospedale di rete con attività medico riabilitativa. Asl 12 Veneziana. L’ospedale dell’Angelo di Mestre è “l’ospedale hub”, il centro di riferimento provinciale per le Asl 10, 13 e 14 e riferimento per le Asl 10 e 14 per l’Anatomia patologica. Sede (nel padiglione Rama) della Banca degli occhi, centro di ricerca di altissimo livello, prima banca in Europa per numero di cornee raccolte e distribuite, è anche la sede della Centrale operativa del Suem 118. È l’unico ospedale per cui si prevede un aumento di primariati (da 36 a 38); non si salva però dal bisturi che taglia i posti letto: da 592 a 575. Nel “presidio ospedaliero di rete” di Venezia centro storico saranno garantite l’attività medica, chirurgica e riabilitativa. Pesantissima la scure prevista: quasi dimezzate le apicalità (da 25 a 14) e fortemente ridotti il numero di posti letto (da 404 a 318). Nulla si dice in merito alle strutture private convenzionate, in particolare della terraferma (Villa Salus e Policlinico San Marco) quanto a dotazioni, personale, ruolo. Asl 13 Mirano-Dolo-Noale. Come per l’Asl 10 anche l’Asl 13 si prevede un presidio ospedaliero unico” in due sedi: a Dolo l’attività medica e riabilitativa, a Mirano l’attività medica e chirurgica. Rivoluzione in vista per l’Ostetricia. La direzione del reparto materno-infantile sarà a Dolo. Per altri due anni i bambini continueranno a nascere a Mirano. «Entro e non oltre l’anno 2015 l’attività ostetrica deve essere svolta esclusivamente nell’ospedale di Dolo». Alla voce Noale l’indicazione più drastica: dismesso. Il Pietro Fortunato Calvi, in realtà, non sarebbe più catalogato come “ospedale”, ma diventerebbe “ospedale di comunità”, una struttura residenziale o semiresidenziale in grado di garantire un’assistenza sanitaria di breve durata. Servirebbe a quei pazienti che, pur non avendo patologie acute, non possono essere assistiti in casa in modo adeguato. Queste, almeno, indicazioni fornite finora. Ma se dagli attuali 3 primariati e 82 posti letto si passa, come indicato nella bozza di schede, a zero apicalità e zero posti letto nel 2015, qualcuno comincerà a preoccuparsi. Non è escluso, però, che dietro questi numeri si sia una riorganizzazione: si spiegherebbe così il passaggio dagli attuali 254 ai 302 posti letto previsti a Mirano nel 2015. Asl 14 Chioggia. Per il presidio ospedaliero di rete di Chioggia restano sostanzialmente inalterati apicalità e numero di posti letto: le prime passano da 18 a 15, i secondi da 213 a 223

La Nuova Venezia – 7 gennaio 2013

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