Botta e risposta al vetriolo tra il consigliere regionale del Pd e l’assessore alla sanità dopo la pubblicazione della “bozza” del piano. La riorganizzazione dell’assistenza socio-sanitaria prevede per Verona la riduzione di quasi 500 posti letto.
La diffusione delle bozze relative alle schede ospedaliere regionali ha alzato un «polverone» che non risparmia colpi a nessuno. Se per l’assessore alla sanità veneta Luca Coletto «si tratta di carta straccia, con numeri e dati “ubriachi” per nulla corrispondenti alla realtà», per il consigliere regionale del Pd Bonfante «è purtroppo tutto drammaticamente vero: su quei fogli, per quanto ancora in progress, è deciso il futuro della sanità veneta e veronese in particolare.
Alla fine vedremo chi ha ragione: se Coletto che mistifica la verità oppure chi, come noi, lancia l’allarme per la catena di smontaggio che a Venezia la giunta sta mettendo in atto a danno dei cittadini e del loro diritto ad avere un’assistenza di qualità». Il botta e risposta è pesante.
L’assessore Coletto non ci sta a fare la figura di quello che «taglia» ospedali e «toglie» servizi: «Sia chiaro, le schede le faccio io», ha ribadito, «e garantisco che quelle messe in giro sono false. Forse c’è qualcuno che ha tutto l’interesse a diffondere voci fasulle sulla riorganizzazione della rete ospedaliera del Veneto: posso assicurare che di deciso non c’è nulla e che stiamo lavorando per garantire sempre più la qualità della sanità pubblica».
Ma Bonfante non ci crede e rilancia alzando il livello della discussione. «Innanzittutto il tono offensivo di Coletto ne sottolinea la debolezza politica e la pochezza tecnica», replica al vetriolo, «poi, quel che dice conferma in gran parte le mie anticipazioni e cioè che chiudono, pur se in forme diverse, Zevio, Caprino, Bovolone, Isola della Scala con un forte ridimensionamento pure di Malcesine. Legnago, San Bo nifacio e Borgo Roma rimangono anche se con meno servizi per effetto di scelte accentratrici spesso non motivate. Io non dico bugie, caso mai è qualcun altro che sta giocando sporco».
Continua Bonfante: «Per quanto riguarda Villafranca e Bussolengo, Coletto sta ingannando i cittadini per il semplice fatto che fra tre mesi lì si andrà al voto e ogni scelta va letta nell’ottica dell’accapparramento dei consensi elettorali: l’assessore promette ciò che ha già deciso di non mantenere come è dimostrato dalla delibera di giunta numero 2621 del 18 dicembre 2012 che nell’allegato A dispone la riduzione delle spese del personale incluso quello medico e sanitario, bloccando le nomine dei primari. In sostanza i reparti promessi a Vilalfranca e Bussolengo non saranno mai aperti perchè mancherà il personale sanitario per poterli condurre».
L’analisi del consigliere d’opposizione si allarga: «Il Veneto sta pagando duramente le scelte sanitarie perseguite da Lega e Pdl, con sprechi incredibili come le finanze di progetto costosissime, gli interventi di ristrutturazione fatti su ospedali che poco dopo vengono chiusi, le assunzioni clientelari segnalate anche alla Corte dei Conti. La verità», dice Bonfante, «è che la sanità veneta sta perdendo il suo primato e le cause principali sono la mancanza di programmazione, i litigi continui all’interno della maggioranza e della Lega stessa e l’incompetenza di chi deve fare scelte decisive per las alute di tutti noi. Del resto ci si ricorda delle promesse del sindaco di Verona Tosi quando era a capo dell’assessorato a Venezia e dei suoi successori (in tutto 4 in 7 anni) sull’abbattimento delle liste d’attesa?».
L’Arena – 22 gennaio 2013