Una sponda ai sindacati, che il 24 ottobre hanno messo in calendario una manifestazione anche per sollecitare il rinnovo dei contratti (oltre che per chiedere la correzione delle criticità della Buona scuola) l’hanno offerta in queste ore i giudici. Una sentenza (del 16 settembre) del Tribunale di Roma ha, infatti, ordinato alla Presidenza del Consiglio e all’Aran di avviare immediatamente le procedure per rinnovare i contratti.
La sentenza. A dare la notizia è Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc-Cgil che ha promosso il ricorso contro il blocco della contrattazione nei comparti della conoscenza. Il Giudice del Lavoro, riferendosi in particolar modo alla recente sentenza della Corte Costituzionale n. 178/15 (con cui è stata sancita l’illegittimità del blocco della contrattazione), ha evidenziato – spiega la Cgil – come la sospensione della contrattazione comporti un «sacrificio del diritto fondamentale tutelato dall’art. 39 Cost. non più tollerabile». Lo stesso giudice del lavoro ha anche messo in evidenza come per effetto dei principi affermati dalla Corte Costituzionale nella sentenza citata, l’amministrazione avrebbe dovuto rimuovere immediatamente gli ostacoli all’avvio della contrattazione, anche per i comparti della Conoscenza, cosa che, invece, a distanza già di diversi mesi dalla sentenza – non risulta sia stata ancora fatta.
Il nodo risorse. Proprio per quest’ultimo motivo, spiega ancora il sindacato di Corso d’Italia, stante l’inerzia dell’amministrazione nonostante la sentenza costituzionale, secondo il giudice è fondata la richiesta di tutela giurisdizionale avanzata dal sindacato a nome dei lavoratori che rappresenta e pertanto ha ritenuto di condannare l’amministrazione pubblica anche al pagamento delle spese di lite oltre che a rimuovere la cause del blocco della contrattazione. Qualche giorno fa il ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, aveva assicurato che si sarebbero trovate «certamente», nell’ambito della Legge di Stabilità, le risorse per il rinnovo del contratto del pubblico impiego.
Il Sole 24 Ore – 18 settembre 2015