Una ventina fra medici, infermieri e pazienti messi ko da una gastroenterite. Isolato il nono piano del Monoblocco per paura che il focolaio possa diffondersi
PADOVA. Un focolaio di gastroenterite ha messo ko un intero reparto. Una ventina le persone “colpite” tra medici, infermieri e pazienti, che d’un tratto si sono ritrovati a fare i conti con vomito, diarrea e febbre alta. Teatro di questa sgradita epidemia la Clinica medica terza, costretta ormai da qualche giorno a un isolamento forzato. Niente visite da parte di parenti e amici ai pazienti ricoverati, sanificazione delle aree e qualche immancabile disagio che, secondo le previsioni della direzione medica ospedaliera, dovrebbe risolversi all’inizio della prossima settimana.
La pulce nell’orecchio è giunta alla direzione sanitaria poco meno di una settimana fa: alcuni pazienti, ricoverati al nono piano del Monoblocco, oltre alle patologie di cui già soffrivano, hanno iniziato ad accusare gli stessi sintomi gastrointestinali. Dopo di loro si sono ritrovati nelle stesse condizioni anche un buon numero di infermieri e medici. Come da copione, il nucleo per le Infezioni ospedaliere, task force di specialisti addestrati a gestire le epidemie che possono scoppiare nei reparti di degenza, ha preso in mano la situazione. Il “colpevole” è stato identificato a stretto giro: il responsabile dell’infezione è un norovirus, agente patogeno non grave, ma altamente contagioso, chiamato anche “malattia dell’inverno”. I sintomi scompaiono dopo 48 ore, ma si resta “portatori sani” del virus per tre giorni.
La macchina organizzativa si è messa subito in moto: i pazienti dichiarati dimissibili sono stati rispediti a casa, quanti sono stati colpiti dalla gastroenterite sono stati isolati in un’area specifica del reparto e i degenti che si sono risparmiati l’infezione sono stati trasferiti in altre unità operative. Ieri pomeriggio, fuori dalla porta d’ingresso della Clinica medica 3, campeggiava un cartello firmato dal direttore del reparto, Roberto Vettor: «Si avvisa l’utenza che per motivi preventivi (diffusione infezioni) sono sospese dalla data odierna tutte le visite ai pazienti ricoverati». Dalla direzione medica ospedaliera è giunta la rassicurazione che sia tutto sotto controllo. In caso di focolai all’interno dei reparti scatta un protocollo dettato dal nucleo Infezioni ospedaliere, che a sua volta risponde a definite linee guida internazionali. Gli specialisti hanno affermato che l’isolamento del reparto (che con il passare dei giorni sta via via rientrando) è stato deciso per motivi precauzionali, per evitare cioè che l’infezione potesse diffondersi negli altri reparti di Medicina e poi nel resto dell’ospedale.
Il Mattino di Padova – 27 gennaio 2013