Infermieri in servizio h24, altri così stressati da ricorrere a psicofarmaci, altri ancora arrivati a licenziarsi a causa di un carico lavoro insopportabile. E’ il quadro a tinte fosche tracciato dai sindacati interni all’Azienda ospedaliera, che oggi pomeriggio incontreranno il direttore generale Claudio Dario, per chiedere nuove assunzioni.
«In organico ci sono 2200 infermieri, ma ce ne vorrebbero almeno 80 in più — denuncia Luigino Zuin, segretario della Uil — così non si può andare avanti. Se tutti sono riusciti a fare le ferie è perché a turno gli altri lavoravano mattina e notte, ma ora chiediamo il rispetto del decreto legislativo 66, che concede 11 ore di riposo dopo il turno notturno. Il problema è esploso soprattutto per i colleghi di sala operatoria: è come se fossero sempre reperibili, entrano in ospedale di mattina ed escono la notte, quando non direttamente il giorno dopo. Quest’azienda è perennemente in deroga al decreto 66, nonostante la Regione abbia mandato a tutte una direttiva che ne impone il rispetto».
Secondo i sindacati, le maggiori criticità si riscontrano in Chirurgia 1 e 2, in Cardiochirurgia, in Chirurgia vascolare, in Chirurgia generale e nella piastra operatoria dedicata a trapianti di fegato e rene. «Ritmi del genere non sono umanamente sostenibili — incalza Zuin — e infatti due infermieri si sono già licenziati e diversi si sono fatti prescrivere ansiolitici per tirare avanti. Ma qui si fa l’alta specializzazione e se il personale non è in condizioni ottimali si rischia il moltiplicarsi degli errori, anche fatali. Se nell’incontro odierno la direzione non troverà adeguata soluzione al problema, dichiareremo lo stato di agitazione». «E’ vero, ci sono alcuni problemi — conviene Dario — mi confronterò con i sindacati e vedremo come procedere».
Michela Nicolussi Moro – Il Corriere del Veneto – 29 settembre 2015