«Tra la Regione e il Comune non esiste alcuna frizione». A dirlo, in merito all’annosa e intricata vicenda del nuovo ospedale, è l’ex assessore Fabrizio Boron, oggi presidente della commissione Sanità in consiglio regionale. Il fedelissimo del sindaco Massimo Bitonci nega l’esistenza di qualsiasi genere di contrasto tra Palazzo Balbi e Palazzo Moroni nonostante la delibera regionale numero 1012, approvata il 4 agostoe pubblicata sul Bur, il Bollettino Ufficiale della Regione.
Nel documento in questione si dà conto delle iniziative che la stessa Regione intende assumere alla luce della sentenza con cui il Tar il 25 maggio passato ha parzialmente accolto il ricorso presentato da Finanza e Progetti Spa, cioè la società che ha promosso il project financing del nuovo polo medico-sanitario da costruire a Padova Ovest. Infatti, di fronte alla volontà del sindaco Bitonci di cancellare l’ipotesi di Padova Ovest e di collocare l’opera a Padova Est (dopo una serie di cambiamenti di posizione), i giudici hanno invitato il governo del Veneto a certificare meglio le ragioni di questa scelta, soprattutto in relazione al presunto rischio idrogeologico dei terreni di corso Australia.
Per questo la Regione ha stabilito di riconvocare il comitato di coordinamento, formato dal Comune, dall’Azienda Ospedaliera, dall’Università, dallo Iov e dalla stessa Regione (la riunione era in programma per il 3 settembre, ma è stata rinviata a data da destinarsi)), per approfondire il tutto. «A proposito della delibera in questione persiste un grave difetto di interpretazione e correlata informazione – scandisce Boron – Grave difetto che non genererà, nonostante i chiari intenti sabotatori, alcuna frizione fra enti regionale e comunale, la cui azione sinergica è convergente nella priorità della realizzazione del nuovo ospedale. Con il l’atto amministrativo in oggetto la Regione si è impegnata al confronto con tutti le parti interessate inclusa Finanza e Progetti Spa, per la valutazione dell’inidoneità del sito di Padova Ovest, al fine di rilevare i rischi idrogeologici insistenti sull’area». Questo, per la cronaca, il testo della delibera: «Il riesame è prettamente afferente alla valutazione dell’idoneità del sito o meno anche in considerazione degli accorgimenti tecnici proposti dalla società ricorrente, al fine di proteggere il futuro polo ospedaliero dai rischi idrogeologici insistenti sull’area predetta». E ancora: «Con la riapertura del procedimento, il riesame delle questioni non adeguatamente considerate può portare ad un loro superamento positivo e quindi ad una conferma della localizzazione del nuovo ospedale sull’area di Padova Ovest. In tale caso, proseguirebbe l’iter valutativo della proposta che potrebbe concludersi con una dichiarazione di pubblico interesse». Ma secondo Boron le cose starebbero in maniera diversa: «Quanto riportato da alcuni organi di stampa, circa l’eventuale divergenza tra Regione e Comune sulla localizzazione del nuovo ospedale, è semplicemente falso». Quindi, il consigliere regionale si spinge oltre: «Il tavolo aperto con tutte le parti in causa consentirà di condividere la soluzione migliore sia per quanto concerne il sito, che sarà indicato dal Comune, sia per la cantierabilità del progetto già presentato che, come sempre sostenuto da Finanza e Progetti Spa, potrebbe essere tranquillamente realizzato anche sull’area di Padova Est». Resta il fatto che frizioni o meno, il governatore Luca Zaia non sembra più intenzionato a intervenire a parole sulla vicenda. Da tempo, sul nuovo ospedale, le comunicazioni tra Zaia e il Comune di Padova avvengono solo per atti formali o attraverso i resoconti stenografici pubblicati al termine di ogni incontro.
A parlare invece sarà oggi il Pd che, con in testa il deputato Alessandro Naccarato, vuole denunciare «le strane connessioni pubblico-private della zona di Padova Est».
Davide D’Attino – Il Corriere del Veneto – 29 agosto 2015