La rivincita degli asini parte da un piccolo paese padovano, Lissaro di Mestrino. Dove i ciuchini vengono allevati in un’ oasi tra il verde, per diventare «professori». Trudy, Ciupito, Grillo, Lennie e altri venti compagni di brucate, entrano nelle scuole per portare serenità tra i piccoli e disinnescare i bulli.
Il progetto parte da una storia d’amore, quella di Massimo Furegon, perito agronomo, e Sabrina Lincetto, educatrice, che attorno al loro fidanzamento prima e matrimonio poi, hanno costruito una missione: rivalutare gli asini, insegnare ai ragazzi ad amarli e trasformare quel nome utilizzato per indicare «zucconi» e pigroni, in una qualifica di merito.
Così Massimo e Sabrina hanno creato la fattoria «Terra degli asini» e allenato una squadra di professori a quattro zampe che oggi gira tra le scuole di Padova e di Vicenza regalando ai piccoli, dalla scuola materna fino alle medie, momenti di pace.
«Gli asini sono animali molto dolci, docili e umili – spiega Massimo Furegon, 34 anni – . Interagiscono benissimo con l’uomo, sono affettuosi, adorano vivere a contatto con la specie umana, chiedono coccole, non si arrabbiano mai. Non a caso l’asino è l’unico animale che anche preso a bastonate non si ribella, è veramente molto mite. Proprio osservando queste caratteristiche abbiamo pensato quanto avrebbero potuto dare a bambini e ragazzi, anche difficili. Così è nato il progetto». I risultati? «Gli asini sono in grado di disinnescare l’aggressività dei ragazzi più difficili. Con i bulli riescono a dare il massimo, trasformandoli completamente, fanno leva sulle emozioni – rivela Massimo – . Creano un’empatia che funziona, restituiscono fiducia, comunicano profonda serenità e quiete. Nel progetto è previsto che bambini e ragazzi imparino ad accarezzarli e a coccolare gli asini, ma anche a strigliarli, a dare loro da mangiare, a cavalcarli o passeggiare insieme. Sembrano azioni semplici, invece sprigionano una profonda carica rilassante, infondono benessere, creano un legame positivo. Ci sono stati ragazzini violenti che hanno avuto un approccio più pesante, le prime volte, ma lo sguardo profondo e dolcissimo degli asini ha immediatamente placato perfino i più terribili». I ciuchini professori funzionano così bene che l’Usl 16 ha deciso di coinvolgerli anche in progetti che riguardano persone con problemi psichiatrici.
«Quello che i bambini non si aspettano, è scoprire bestiole tanto intelligenti, reattive e partecipi. Al termine del progetto nelle scuole sono in molti a tornare poi a trovarli in fattoria».
Trudy, Ciupito, Grillo, Lennie e Bennie, ma anche Giove, Neutrina, Felix, Violetta, Spugnetta (ognuno dei professori a quattro zampe ha un nome), tra una lezione e l’altra scorrazzano liberi nella «Terra degli asini». Con i bambini, o con l’intera famiglia, possono trascorrere anche qualche giorno di trekking tra i Colli Euganei. E le lezioni si possono svolgere pure in fattoria (www.laterradegliasini.it) Una sorta di pet-therapy (con gli asini si chiama onoterapia), lontana dai clamori di tivù o slogan che caratterizzano altri progetti con gli animali, più di facciata che di sostanza. Massimo e Sabrina con i loro ciuchini lavorano da anni, senza clamore. «Siamo concentrati su ciò che facciamo». E se della calma che sanno infondere questi asinelli non si fossero accorti Marco e Pippo con la loro trasmissione domenicale su RadioPadova, la storia sarebbe rimasta tra il verde della fattoria di Mestrino.
Francesca Visentin – Corriere del Veneto – 17 febbraio 2013