La «cura Dario» riduce il rosso dell’Azienda ospedaliera, che chiude il bilancio di esercizio 2013 con una perdita di 25.608.680 euro a fronte del disavanzo di 144,2 milioni registrato nel 2012, e con un patrimonio netto positivo di 37.897.902 euro. «C’è un notevole miglioramento — scrive il dg Claudio Dario nella delibera a tema — per effetto della copertura delle perdite pregresse da parte della Regione, che ha ricapitalizzato il Patrimonio aziendale».
Hanno fatto la loro parte anche l’abbattimento del costo della produzione (575,2 milioni) e il rispetto del tetto di spesa relativo al personale, mentre è stato sforato il budget imposto per la farmaceutica e i dispositivi medici, «a causa dell’incremento di attività nelle aree assistenziali a più alta complessità e quindi a maggiore onerosità». Resta dunque in vigore il piano di rientro presentato alla Regione e articolato in cinque azioni (riduzione dei consumi ospedalieri di beni sanitari; trasferimenti dei contratti di acquisto allo Iov; aumento degli esami strumentali; rientro dell’Odontoiatria in ospedale; applicazione della spending review alle nuove gare per la manutenzione), che nel triennio 2014/2016 dovrebbero portare a un risparmio di 6,88 milioni di euro. Soldi ai quali si aggiungerà un fondo specifico stanziato dalla Regione.
Passando all’attività assistenziale, dal 2011 sono diminuiti i posti letto (1210 contro 1572) e anche i ricoveri: quelli ordinari passano da 49.348 a 46.663 (-2,05%) e quelli in Day Hospital scendono da 17.861 a 14.536 (-6,41%), per un totale che si ridimensiona da 67.209 a 61.199 (-3,12%). Taglio che, spiega Dario, «è da imputarsi all’impegno continuo profuso dall’Azienda nello spostamento di attività dal regimo di ricovero verso l’attività specialistica ambulatoriale», infatti incrementata del 3%. La riduzione più significativa dei ricoveri si registra nell’area medica (-649), mentre nelle chirurgie risultano in crescita (+304), perchè degenze ad alta specialità, le uniche in crescita. I reparti con maggiore incremento di attività sono Urologia, Chirurgia plastica, Chirurgia toracica e Chirurgia epatobiliare. Forse complice il ticket di 25 euro, sono invece in calo i codici bianchi, oltre ai verdi, al Pronto soccorso, che al contrario evidenzia un aumento dei codici rossi, a riprova che finalmente il polo di emergenza comincia ad essere usato per la sua vocazione. In tutto, nel 2013 sono stati accolti 81.251 pazienti, contro gli 85.552 del 2011. «Oltre il 65% dei ricoveri da Pronto soccorso viene accolto dalle Medicine — scrive il dg — e rappresenta il 70% dei loro ricoveri». Sempre in termini di degenze, cresce l’attrattività nei confronti dei pazienti delle altre Usl, +21,2%, così come guadagna punti l’attività ambulatoriale specialistica per esterni: +2,9%. E qui arrivano le dolenti note, cioè le liste d’attesa, alla fine del 2012 entrate in crisi per «il venir meno dell’offerta dei privati» e per «la diversificazione della domanda». Problemi che la direzione ha attenuato erogando dal settembre al dicembre scorsi 3.135 prestazioni festive, prefestive e serali, per una spesa di 243.145 euro. Risultato: ora la classe A di domande (pazienti da vedere entro 10 giorni) è soddisfatta per il 93% (+3%); la B (visite ed esami da garantire entro 30/60 giorni) arriva all’80% (-10%); la C (entro 180 giorni) è coperta al 100%.
Infine i reclami, che scendono: un migliaio in un anno, soprattutto su appropriatezza delle cure e professionalità dei medici; aspetto alberghiero; cortesia degli operatori; tempi d’attesa; carenza di parcheggi.
Michela Nicolussi Moro – Il Corriere della Sera – 25 giugno 2014