Ha recepito le raccomandazioni della Corte dei Conti e dei vari ispettori del ministero dell’Economia spesso in «visita» agli enti sanitari del Veneto, l’Azienda ospedaliera ora guidata da Claudio Dario.
Struttura che ha chiuso il bilancio di esercizio 2012 con un disavanzo di 38.601.937,67, contro una previsione di perdita tracciata in sede di preventivo pari a 60.992.057,34 euro. Se il «rosso» è stato contenuto rispetto ai calcoli iniziali lo si deve alla scelta di tagliare consulenze e collaborazioni sanitarie, come appunto suggerito più volte sia dalla magistratura contabile che da Roma. Tale voce di spesa è stata tagliata del 12,8%, passando da 24.282.472 euro a 21.163.444 euro. Si tratta della sforbiciata più consistente, a parte i risparmi su diversi oneri di gestione (-19,6%).
Sul fronte dei costi, la Regione aveva fissato per l’azienda padovana un tetto di 451,7 milioni, ma non si può non tenere in conto un incremento generalizzato del 2,4% tra il 2011 e il 2012. L’aumento del costo dei beni (+6,9 milioni) è riconducibile principalmente alla somministrazione diretta dei farmaci e all’utilizzo di nuovi presidi e protesi in chirurgia, recita la delibera firmata dal dg Claudio Dario. Invece il rialzo delle manutenzioni di immobili e impianti (+2 milioni) «è imputabile» a lavori idonei a mantenere gli standard di sicurezza».
E a proposito di sicurezza, la direzione generale ha anche deliberato di indire una gara d’appalto per dotarsi di sistemi di prevenzione della legionella, dopo che il batterio responsabile lo scorso settembre era stato individuato in Clinica ostetrica a livelli fuori dalla norma. E così il polo di via Giustiniani, con un investimento di 614 mila euro ha deciso di installare in ogni edificio 10 impianti per la sanificazione continua dei circuiti dell’acqua calda e altri 12 in rubinetti e docce, oltre a un teleallarme Gsm in grado di trasmettere i segnali di malfunzionamento o altre disfunzioni. Sarà poi redatto un documento di valutazione del rischio legionella, «malattia infettiva grave, a letalità elevata, che costituisce un problema sempre più avvertito nelle strutture pubbliche e private», recita sempre la delibera di Dario.
Corriere del Veneto – 25 giugno 2013