Padova. Pazienti dirottati in privato, Favero lascia l’ospedale
Il primario indagato si dimette dalla Clinica odontoiatrica. «Pur confidando di poter dimostrare d’aver sempre correttamente adempiuto ai miei doveri, senza violazione di norma alcuna, comunico d’aver rassegnato le mie dimissioni anche al fine di consentire il lavoro delle autorità competenti».
Il professor Gian Antonio Favero ieri ha lasciato il suo incarico di direttore della Clinica odontoiatrica di Padova. Troppo pesanti le accuse per continuare a svolgere il suo incarico.
Favero, titolare tra l’altro anche della cattedra di Implantologia all’ateneo padovano, è finito pochi giorni fa al centro di una scandalo che lo vede oggi indagato per abuso d’ufficio (nel tardo pomeriggio di lunedì gli è stato notificato l’avviso di garanzia): l’ipotesi è che, promettendo prezzi e trattamenti più vantaggiosi, abbia dirottato diversi pazienti dell’azienda ospedaliera padovana nei suoi studi privati (le «Cliniche Favero» di Treviso, Oderzo, Mogliano Veneto, Belluno, Cortina d’Ampezzo e delle altre cliniche di «famiglia» o comunque riconducibili a lui). Il tutto senza tra l’altro avere alcuna autorizzazione da parte dell’azienda ospedaliera ad operare in regime di «extra moenia».
Resta ora da chiarire non solo il comportamento del camice bianco con i clienti ma anche se i prezzi fossero «gonfiati» ad hoc per convincere i pazienti ad abbandonare la sanità pubblica per scegliere quella privata.
Un’inchiesta che potrebbe scoprire un giro d’affari enorme se si considera che «l’impero» del professor Favero conta ben 16 studi, da Londra a Bucarest, passando per Napoli (stando quanto meno agli studi «riconducibilli» comunque al professore 66enne). Lunedì è stata la volta anche del blitz dei Nas ma per capire se si potrà o meno parlare di prezzi gonfiati si dovrà attendere l’analisi dettagliata dei preventivi. «I prezzi dell’azienda ospedaliera sono fissi dal 2005 – ha spiegato il direttore generale dell’azienda ospedaliera Adriano Cestrone – invece quelli del privato, tra crisi, fuga dei pazienti nei centri dell’est Europa e sana concorrenza, hanno subito notevoli variazioni. Per questo sarà necessario una perizia approfondita».
Intanto per il momento resta bloccata la partita che riguarda la nuova nomina del direttore della clinica. «Prima bisognerà fare chiarezza su tutta la vicenda – ha poi aggiunto Cestrone – in ogni caso chiederò al prossimo direttore di occuparsi solo ed esclusivamente del suo incarico, rinunciando ad attività “extra moenia”».
Non è escluso che nei prossimi giorni vengano fatte pressione per «invitare» il professor Favaro a rassegnare le sue dimissioni anche dagli incarichi accademici.
Corriere del Veneto – 5 dicembre 2012