È successo ad Arsego: immediata denuncia ai carabinieri e interessamento dell’azienda sanitaria. «Mio figlio ne ha mangiato un boccone, ora spero che l’Usl intervenga»
di Giusy Andreoli. Pollo allo spiedo invaso da parassiti. Rivoltante sorpresa per una famiglia di Arsego che sabato sera ha comperato un pollo cotto nella gastronomia di un supermercato di Campodarsego e ci ha trovato delle larve che si muovevano. P.S., il capofamiglia, ha richiuso la confezione in alluminio e lo ha portato ai carabinieri di Campodarsego. Ai quali ieri ha formalizzato la denuncia. «Volevo riportare il pollo al supermercato» dichiara l’uomo «poi ci ho ripensato e mi sono detto che non è giusto, meglio avvisare i carabinieri perché quello che è capitato a noi non capiti ad altri».
P.S. aveva comperato il pollo in un supermercato del centro di Campodarsego verso le 18. «Metà doveva far parte della cena di mio figlio di 17 anni, che poi usciva con gli amici, l’altra metà l’ho data a mia suocera. Io e mia moglie avevamo in programma di andare a mangiare la pizza» racconta. Ad accorgersi che qualcosa in quel pollo non andava è stato il ragazzo. «Mio figlio aveva già dato il primo morso quando mi ha chiamato: “Papà, qui c’è qualcosa che si muove” mi ha detto preoccupato. Mia moglie ha guardato il pezzo di carne ed è inorridita: “Ci sono le larve!”.
Non dico com’è rimasto nostro figlio». L’uomo ha richiuso il mezzo pollo con l’intenzione di riportarlo al supermercato e ha avvisato alla suocera di non mangiare la sua metà. Ma quando è salito in auto ha pensato bene che forse era meglio far eseguire un controllo sull’alimento, soprattutto per capire se il figlio rischiasse a livello sanitario. Così si è diretto dai carabinieri. «I militari mi hanno restituito il pezzo di pollo, e ho in frigo pure la parte di mia suocera» dice l’uomo «dovrò riportarlo in mattinata perché verrà consegnato all’Usl per le successive analisi. Sono veramente incredulo e auspico un controllo. Spero proprio che sia un caso isolato e non sia accaduta la stessa cosa agli altri polli in vendita. Ma lì di certo non ci vado più». Ieri mattina nel bancone gastronomia del supermercato c’erano ancora un paio di polli in vendita.
«Non mangio più»: digiuno dopo lo choc del pollo con le larve
Il 17enne di Arsego che ha fatto la ripugnante scoperta ora rifiuta il cibo: genitori costretti a rivolgersi ai medici che peraltrro assicurano: nessun pericolo per la salute
«Non mangio più». Il 17enne di Arsego che sabato sera s’è trovato nel piatto un pollo allo spiedo infestato dai parassiti non ha più toccato cibo: è a digiuno per lo choc. I genitori lo hanno portato dal medico ieri sera. Intanto i resti del pollo sono stati inviati all’Istituto zooprofilattico di Padova per alcune analisi. A prelevarli ieri mattina dalla stazione dell’Arma è stato il Servizio igiene degli alimenti dell’Usl 15. Nel pomeriggio gli operatori sanitari hanno anche effettuato una ispezione nella gastronomia del supermercato dove il pollo era stato acquistato sabato sera dal padre del ragazzo. Che ne aveva mangiato un pezzetto prima di accorgersi con disgusto dei vermi che si muovevano.
La responsabile del Servizio igiene dell’Usl Anna Pupo assicura che non c’è pericolo per la salute di chi ha suo malgrado ingerito il pollo con le larve. «È chiaro che dà fastidio e trasmette l’idea che la situazione igienica dove viene tenuto sia precaria», dichiara la dottoressa Pupo, «questo tipo di contaminazione capita spesso quando non si rispetta le temperatura dopo la cottura, che deve rimanere intorno ai 70 gradi per impedire la germinazione di qualche insetto». Sono infatti numerose le segnalazioni di alimenti contaminati giunte al Servizio alimenti, decine in un anno. In questo caso si sarebbe trattato di una mosca che si è posata sul pollo cotto. «Se una mosca deposita le uova, in pochissime ore si formano le larve», spiega Pupo. «Faremo un sopralluogo, ma non ci sono stati segnalati altri casi che abbiano interessato polli della stessa partita. La rosticceria in questione da poco è stata ampliata e risistemata, è una ditta a parte rispetto al supermercato».
Il Mattino di Padova – 25 settembre 2014