Il presidente della V Commissione Leonardo Padrin raccoglie sul Gazzettino di lunedì la “palla” lanciata dal governatore Luca Zaia con l’ipotesi di portare le Asl a sette. «Va dato atto al presidente Zaia di aver fatto una coraggiosa proposta di razionalizzazione delle Asl. É una forte assunzione di responsabilità». Il presidente della V Commissione regionale sanità Leonardo Padrin si appresta ad affrontare quella che dovrebbe essere l’ultima settimana di discussione per il Piano socio sanitario, con un “carico da novanta” calato sul tavolo: il governatore lancia la sua proposta di revisione della sanità del Veneto. «All’intervento che ha fatto il presidente Zaia, seguirà sicuramente una comunicazione istituzionale in Commissione – si augura Padrin – E su questo faremo un ragionamento».
Presidente, Zaia lancia l’ipotesi di 7 Asl. Poche?
«Il governatore fa un ragionamento di sistema, si può modificare l’organizzazione creando un’Asl per provincia. Sono percorsi che si fanno con la condivisione del territorio, sono iniziative di tipo straordinario, se ne deve parlare».
Chiede anche alla Commissione di avere molta attenzione alla specificità del territorio.
«Condivido in pieno. Escluderei dal processo la montagna, che ha una sua complessità ed è un luogo difficile dove vivere. Abbiamo l’interesse che non si spopoli e quindi si dovrebbe fare il ragionamento contrario, per incentivare la permanenza, dare qualcosa in più. Sul resto della regione si può discutere».
Chi deve fare questi ragionamenti?
«La V Commissione sta facendo l’istruttoria, il 2 febbraio si parte con la mappa dell’urgenza-emergenza. La Commissione vuole prendere coscienza di quali siano le aree che sono meno coperte».
Fino ad ora la Commissione si è mossa con una certa unitarietà, ma ora?
«Vediamo. Ci confrontiamo con una realtà che è dinamica, se non lo facciamo ci impoveriamo giorno dopo giorno. E se non curiamo bene i cittadini andranno a curarsi altrove e dovremo pagare ad altre regioni».
Razionalizzazione degli ospedali: percorso ad ostacoli?
«No, la provincializzazione di alcuni servizi è già individuata. Fare semplificazione territoriale è un salto in avanti. Il timore che può avere il cittadino è che, unificando le Asl, l’ospedale della propria zona venga depotenziato. Ci sono sindaci che non vogliono cambiare Asl solo perché nell’attuale sono primi cittadini del comune più grosso».
Che tempi vi ponete?
«Abbiamo davanti una “due giorni” e poi si vedrà, ma penso brevi. Se poi arriva anche un messaggio istituzionale forte e chiaro, la riflessione diventa più ampia».
Il Gazzettino – 30 gennaio 2012
leggi anche l’intervista a Zaia sul Gazzettino di domenica 29 gennaio