Il “timer dello spreco” in sanità: fino ad oggi quasi 12 milioni di euro. Campeggia nell’home page del sito web targato Leo Padrin, il presidente della V Commissione della Regione che, in tempi di triste desolazione finanziaria e robusti tagli imposti dalla spending review, ha fatto quattro conti puntando il dito su un costoso ritardo: un temporeggiare che innesca una pesante “spesa impropria” sostenuta dalla Regione dal giorno in cui la Giunta avrebbe dovuto approvare le schede ospedaliere e territoriali che ridisegnano la geografia distributiva tra corsie e reparti, snellendo il sistema ed eliminando doppioni.
Un indugio che fa allargare il “buco” di 4 euro al secondo.
«Il contatore scandisce quanti euro verrebbero risparmiati o spesi meglio se fossero applicati il nuovo piano socio-sanitario regionale e le relative schede ospedaliere e territoriali. La Giunta, secondo la legge 23 del 9 giugno 2012, doveva approvarle entro il 5 ottobre scorso.
Da quella data la V Commissione aveva 90 giorni per l’approvazione definitiva. Quindi, mantenendo il tempo garantito alla V Commissione, ogni giorno di ritardo della Giunta significa spiega Padrin – un giorno di ritardo nella riorganizzazione del sistema sanitario veneto, cioè un ritardo nell’applicazione della legge 23, nell’eliminazione degli sprechi, nel miglioramento qualitativo della spesa sanitaria».
Per comprendere come si è arrivati a questa cifra, inesorabilmente in aumento, Padrin ha incrociato i dati dell’organizzazione passata e presente con quelli della pianificazione futura.
Nel Veneto i posti letto totali derivanti dalla vecchia programmazione sono 19.400, pari al 3.88 x mille (17.450 per acuti pari al 3.49 x mille, 1.950 per lungodegenze e riabilitazione, al 0.39 x mille) con una spesa giornaliera per le casse pubbliche di 9.115.000 euro. Con il nuovo Piano socio-sanitariario 2012-2016 e le relative schede i posti letto per acuti dovrebbero scendere a 15.000 (3 x mille), con 2.500 posti letto ospedalieri per riabilitazione (0.5 x mille) e 7.500 posti letto territoriali (1.5 x mille), con una spesa totale giornaliera in Veneto destinata a scendere a 8.825.000 euro.
A questo va aggiunta la contrazione di 150 primariati, con risparmio di 82.192 euro al giorno. Quindi un recupero complessivo/giornaliero per la Regione di 372.192 euro. Recupero, al momento, solo teorico visto che Piano e schede non sono ancora passati alla fase operativa. «Significa cioè – tira lesomme Padrin – che questi soldi potrebbero essere spesi in modo più appropriato, o risparmiati».
Il Gazzettino Padova – 6 novembre 2012