Grazie ad un decreto la Pubblica amministrazione dovrà pagare i suoi debiti entro due mesi. Rinviato di due anni la decisione sul Ponte sullo Stretto: serviranno per verificare la fattibilità tecnica e finanziaria
ROMA – Pagamenti alle imprese e ponte sullo Stretto di Messina. Questi i due temi sui quali il consiglio dei Ministri ha approvato due provvedimenti. Con un decreto legislativo, infatti, il governo Monti ha recepito, a partire dal gennaio 2013 la direttiva della Ue sui pagamenti alle imprese. E poi ha deciso di “prorogare, per un periodo complessivo di circa 2 anni, i termini per l’approvazione del progetto definitivo del Ponte sullo stretto di Messina al fine di verificarne la fattibilità tecnica e la sussistenza delle effettive condizioni di bancabilità”.
Pagamenti alle imprese. La direttiva emessa a Bruxelles secondo cui la pubblica amministrazione ha al massimo 60 giorni di tempo per pagare i suoi debiti con le imprese è stata fatta propria dal consiglio dei Ministri e la sua attuazione è stata anticipata dal marzo 2013 al gennaio dello stesso anno. E questo, è scritto in una nota di Palazzo Chigi, “in considerazione dell’importanza della normativa nonché dell’opportunità peculiare di garantire, in questo momento, le imprese e più specificatamente le piccole e medie imprese”.
Ponte sullo stretto. Il governo ha deciso il rinvio a proposito del progetto per ottenere i requisiti necessari per “godere del co-finanziamento comunitario. Qualora in questo periodo di tempo non si giungesse a una soluzione tecnico-finanziaria sostenibile, scatterà la revoca ex lege dell’efficacia di tutti i contratti in corso tra la concessionaria Stretto di Messina spa e il contraente generale, con il pagamento delle sole spese effettuate e con una maggiorazione limitata al 10%”.
“Questa nuova procedura – prosegue la nota – dovrà essere accettata dal contraente generale tramite la sottoscrizione di un atto aggiuntivo al contratto vigente. In ogni caso, durante il periodo di proroga, previa deliberazione del Cipe, potranno comunque essere assicurati sui territori interessati interventi infrastrutturali immediatamente cantierabili, a patto che presentino una funzionalità autonoma e siano già compresi nel progetto generale”.
(01 novembre 2012) – Repubblica