Condivisibili, ma difficilmente attuabili. Cosi’ il presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori e disavanzi sanitari, Antonio Palagiano (Idv), commenta i punti salienti del ”decretone” che il ministro della Salute, Renato Balduzzi, portera’ al Consiglio dei ministri del 31 agosto.
‘Sono norme condivisibili – spiega – ma bisogna andare a fondo alle cose, non bastano slogan e spot”. Si parte dall’ipotesi di far associare medici di famiglia in modo da garantire studi aperti 24 ore su 24: ”Certo, se si chiede ai cittadini cosa ne pensano sono tutti a favore, ma bisogna andare in fondo al problema. Infatti, se l’idea e’ quella di passare a un’organizzazione territoriale per superare quella ‘ospedalocentrica’, ben venga, ma allora bisogna garantire un poliambulatorio con un presidio h24 che garantisca dei servizi, spirometria, elettrocardiogramma…e io mi chiedo: chi paghera’ tutti gli strumenti tecnologici che dovranno necessariamente avere questi studi? Mi pare sia lecito chiederlo. Non e’ che si puo’ smantellare la guardia medica per fare cassa a discapito del cittadino. Si rischia che gli ambulatori si riducano a centri di prescrizione”.
Insomma, aggiunge Palagiano, ”sono molto perplesso perche’ in un momento in cui si cerca di fare cassa si propone la medicina territoriale ma i soldi dove si prendono? Le Regioni si sono dette scettiche perche’ sono loro che dovranno mettere in campo le strutture”. E ancora, sul fronte delle nomine dei dirigenti: ”Quando Balduzzi dice, ed e’ sempre quello che ho detto io che sono all’opposizione, che si deve cambiare il sistema delle norme per il reclutamento dei dirigenti sanitari, sta parlando di una cosa che non riguarda il ministero, ma solo le Regioni che stabiliscono come fare le graduatorie. Il ddl sul governo clinico e’ fermo in Commissione proprio per questo: si e’ bloccato perche’ le regioni hanno detto che decidono loro come fare i concorsi.
Balduzzi ha fatto i conti con le Regioni? Ho l’impressione che in questo momento Balduzzi voglia fare dei cambiamenti che poi non ci saranno, si comporta come un direttore di orchestra ma la musica della politica e’ sempre la stessa”.
Infine, Palagiano parla della responsabilita’ professionale, per cui chi ha svolto la prestazione medica secondo precisi protocolli terapeutici sara’ responsabile solo in caso di dolo o colpa grave: ”Ma e’ quasi tutto colpa grave… chi sara’ a stabilire se la colpa e’ grave o lieve? Si faranno delle tabelle? Verra’ stabilito da un perito? E’ giusto, e’ tutto giusto, ma poi se scendiamo nel particolare…”. Il problema delle assicurazioni dei medici poi ”non e’ un problema blando, la medicina difensiva costa 14 miliardi di euro all’anno, tutti accertamenti inutili, tac, biopsie, scintigrafie, tutte indagini spesso prescritte per tutelare il medico… Balduzzi affronti le lobby delle assicurazioni, perche’ dire che ‘tutti si devono assicurare’ non vuol dire nulla… Che vuol dire che un ragazzo appena laureato si ritrovera’ a dover pagare migliaia di euro l’anno magari senza neanche un lavoro fisso? Bisogna considerare che un dermatologo ha una polizza molto bassa, ma i chirurghi, gli ortopedici, devono far fronte a costi che superano i 15 mila euro l’anno”.
Asca – 28 agosto 2012