Alessandro Gonzato da Libero. Si annunciano proteste ma le periferie difendono il sindaco: troppi crimini, è il solo modo per sopravvivere. «Vietato l’ingresso agli adulti non accompagnati dai bambini». Massimo Bitonci rilancia. Dopo aver dichiarato guerra aperta agli accattoni, rispolverato la vecchia «tolleranza zero» leghista contro spacciatori e zingari, imposto lo stop alla vendita di alcolici in certe zone della città, e messo al bando farina e uova durante le feste di laurea, il sindaco di Padova prova a combattere il degrado che attanaglia il quartiere Arcella – considerato uno dei «bronx» del nordest – dichiarando off limits il parco Azzurri d’Italia.
Dove a breve, in base a un nuovo capitolo del regolamento comunale, senza un bimbo a seguito non potrà entrare più nessuno, o quasi. «Nel caso qualcuno provi a trasgredire la norma», dice a Libero Bitonci «il vigilante di turno dovrà immediatamente avvertire la polizia comunale, che provvederà ad allontanare l’intruso. Certo», sottolinea, «se si presenterà un anziano che vuole leggere un libro o comunque una persona al di là di ogni sospetto, è evidente che verrà usato il buonsenso. Ma il controllo sarà molto rigoroso».
Complice il buonismo delle precedenti amministrazioni targate partito democratico (Flavio Zanonato e il suo erede Ivo Rossi hanno guidato la città per dieci anni consecutivi), l’area verde, precisa l’ex capo dei senatori leghisti, nel tempo è diventata un vero e proprio ritrovo per tossici, ubriaconi e malintenzionati. Dallo stesso giardino, a ottobre, il sindaco aveva fatto togliere le panchine, diventate dei letti a cielo aperto. Il provvedimento, come successe quando venne adottato dal collega veronese Flavio Tosi all’inizio del proprio mandato in alcune aree, aveva scatenato l’ira della sinistra. Ora la storia rischia di ripetersi. «Guardi» prosegue Bitonci «io penso al bene dei miei cittadini e me ne frego di queste cose. Non mi interessa minimamente cosa dice chi ha creato una marea di danni. Presto il parco sarà recintato e illuminato pure di notte. Certa gente non ci metterà più piede. Dimenticavo: le panchine a quel punto torneranno al loro posto». Qualche quotidiano locale ha scritto che in assenza di bambini si potrà entrare nel parco comunque, a patto di avere un cane a guinzaglio. «Non è così. In giunta è saltata fuori anche questa proposta, ma ci sto ragionando. È importante che gli animali abbiano i giusti spazi a disposizione, però prima di tutto devo pensare alle persone». Dunque i sindaci, per quel che possono, cercano di contrastare con ogni mezzo a loro disposizione la delinquenza che ormai dilaga in molte zone d’Italia.
Il governo lascia liberi malviventi e irregolari. E gli amministratori tentano di correre ai ripari. I residenti dell’Arcella sperano che alla luce di quest’iniziativa la situazione migliori: «Soprattutto d’inverno, quando fa buio presto» dice L.P (per questioni familiari vuole mantenere l’anonimato), rappresentante di uno dei comitati di quartiere, «c’è da avere paura. Come mamma e futura nonna sono preoccupata per tutta la gentaglia che gira qui attorno. Poi mi auguro che venga usato il buonsenso, perché se voglio fare una passeggiata senza figli o nipoti ho il diritto di farlo».
Il caso del giardino Azzurri d’Italia fa tornare alla mente quanto accaduto nell’estate 2012 a Bergamo. Quando i vigili allontanarono dal parco della Malpensata un 33enne che stava riposando da solo all’ombra di un albero. Il sindaco, Franco Tentorio, come oggi Bitonci, non voleva che nel parco entrassero adulti senza bambini. Questione di sicurezza. Nel giardino non voleva sbandati. Proprio come non li vogliono i residenti dell’Arcella e il loro sindaco.
Libero – 23 novembre 2014