Alla presenza del ministro Balduzzi, Enrico Garaci (presidente dell’Istituto superiore di sanità dal 2001) ha dato il testimone a Fabrizio Oleari nominato a fine marzo. Garaci: “I cambiamenti che verranno, nel solco della tradizione e delle ardici dell’Istituto”.
Passaggio di consegne oggi, all’Istituto Superiore di Sanità, alla presenza del Ministro della Salute Renato Balduzzi, tra Enrico Garaci e Fabrizio Oleari, appena nominato alla Presidenza dell’Istituto. Enrico Garaci ha augurato buon lavoro al neopresidente di cui ha sottolineato, nel ricordare le tante emergenze sanitarie affrontate insieme, il valore umano e professionale.
Garaci ha inoltre indicato in Oleari una figura che è sicuramente in grado di garantire continuità all’importante ruolo che l’Istituto ha avuto sempre nella tutela della salute pubblica e nel supporto al Servizio Sanitario Nazionale. Enrico Garaci, da dodici anni alla guida dell’Istituto, ha più volte richiamato l’importanza dell’esperienza di questi anni ai vertici di una macchina così complessa e delicata, di importanza strategica per la tutela della salute e la ricerca scientifica per tutto il Paese.
E proprio in vista dei cambiamenti che attenderanno il futuro dell’Istituto ha ricordato come il suo valore consista anche nella ricchezza delle tante anime che lo compongono e delle sue diverse competenze scientifiche che gli consentono un’interdisciplinarietà che rappresenta una realtà unica in tutta Europa. Nel saluto di fronte alle rappresentanze dell’Istituto, il professor Garaci ha particolarmente sottolineato il valore del personale tutto che dall’amministrazione fino al cuore della ricerca, sono stati essenziali e preziosi nel lavoro quotidiano così come in ognuna delle sfide affrontate in questi anni.
Del personale Garaci ha sottolineato il senso dell’appartenenza alla struttura e alla sua missione pubblica, la vocazione etica al bene comune che si coniuga con una passione civile e scientifica augurandosi che i cambiamenti che necessariamente dovranno avvenire, così come è toccato anche a lui di operarli nel corso della sua Presidenza, avvengano però nel solco della sua solida tradizione e delle sue radici.
22 aprile 2013 – quotidiano sanità