Il discorso alla platea dei giovani imprenditori di Santa Margherita Ligure. “Realizzare fino in fondo l’agenda per la crescita”. “Non mi dimetto”. Il segretario del Pdl Angelino Alfano e il vice segretario del Pd, Enrico Letta, si schierano con il ministro dello Sviluppo
Non ha dubbi il ministro per lo sviluppo Corrado Passera, il decreto sviluppo si farà. “La faccia sul realizzare fino in fondo l’agenda per la crescita, ed oggi in particolare su questo decreto, ce la mettiamo, io ce la metto. Vi assicuro che lo portiamo a casa”, ha detto Passera, parlando alla platea dei giovani imprenditori di Santa Margherita Ligure. Il dl sviluppo andrà “molto a breve” in Consiglio dei ministri; sarà “in funzione del calendario del Cdm”, ha precisato il ministro, “Tutto sta arrivando a completamento” e questo avverrà “entro l’estate”. Una risposta chiara a chi gli ha chiesto se ci sono tensioni con la Ragioneria generale dello Stato e con il viceministro dell’Economia, Vittorio Grilli, sulla copertura per il dl sviluppo. E alla domanda se ci sia aria di dimissioni Passera ha immediatamente replicato: “Neanche a parlarne”, smentendo voci circolate in queste ore.
“Dopo sei-sette mesi il paese si è messo insieme, ha affrontato la situazione. Ha superato una situazione che alla fine dello scorso anno non era difficile, ma rischiosissima”, ha aggiunto il ministro dello Sviluppo economico e ricordando che che sei mesi fa “era quasi dato per scontato che saremmo scivolati come la Grecia”, ma ora “‘Italia c’è”. “La situazione sul fronte della crisi “non è più quella emergenziale della fine dell’anno scorso, ma è sicuramente molto critica”. “Senza la crescita addirittura la democrazia va a rischio”, ha poi detto Passera. A proposito della revisione della spesa, Passera ha dichiarato che “molte entità che oggi ci sono nel pubblico vanno tagliate. Molte sono nel corso di” essere fatte. “E’ chiaro che si devono toccare moltissimi interessi ma vanno affrontati – ha spiegato Passera – con la stessa energia con cui abbiamo toccato le pensioni”. Poi ci sono “grappoli di partecipazioni” che “dobbiamo andare a prendere. Certo ci vuole più tempo di quanto ne ha un governo come il nostro, ma possiamo avviarlo”.
“Gli onesti che pagano le tasse, pagano troppo – ha spiegato ancora il ministro dello Sviluppo economico – L’obiettivo di ridurre l’imposizione sulle imprese e sui privati passa attraverso la riduzione di un’area ancora vastissima di evasione”. Un segnale di fiducia, infine, sul fronte europeo: “Sono abbastanza pronto a scommettere che tutti i Paesi dell’euro resteranno nell’euro. Tutti abbiamo capito che nessuno si salva da solo”, ha spiegato il ministro.
Sulle tensioni sul decreto sviluppo oggi al convegno dei Giovani di Confindustria sono intervenuti diversi esponenti della politica. “Se c’è un braccio di ferro tra Passera e Grilli io sto con Passera”, ha detto il segretario del Pdl, Angelino Alfano. “La pura contabilità – ha aggiunto parlando alla presenza del ministro dello Sviluppo Economico – non risolve il problema della crescita”. Sulla stessa questione si è schierato anche il vice segretario del Pd, Enrico Letta, si è schierato: “Anche io sto con Passera, ovviamente”.
Repubblica – 10 giugno 2012