I sintomi sono riconducibili a un nuovo virus della stessa famiglia dell’agente patogeno che nel 2003 fece 800 morti. Due i casi accertati finora
MILANO – Cresce l’allarme Sars e l’Organizzazione mondiale della Sanità invita a tenere alta l’attenzione con un occhio particolare all’Arabia Saudita, che si prepara ad accogliere milioni di pellegrini in marcia verso la Mecca in occasione del tradizionale Haji. Una famiglia di quattro persone, di cui una è stata di recente in Arabia Saudita, è stata messa in isolamento in un ospedale danese, dove si trova già un paziente reduce da un soggiorno in Qatar. I sintomi presentati sono riconducibili a un nuovo virus della stessa famiglia dell’agente patogeno che nel 2003 fece 800 morti in tutto il mondo, e che potrebbe aver ucciso nei mesi scorsi un saudita e ridotto in fin di vita un 49enne quatarino, adesso ricoverato a Londra e attaccato a un polmone artificiale.
VIRUS – L’Oms ha invitato le autorità mediche a riferire della presenza di qualsiasi paziente con un’infezione respiratoria acuta che si sia recato in Arabia Saudita o in Qatar o che sia stato esposto al nuovo virus. Da Ginevra, nei giorni scorsi l’organizzazione aveva lanciato l’allerta globale confermando che l’agente patogeno identificato è della famiglia dei coronavirus ma specificando che non si tratta di Sars. Ciò che distingue il nuovo virus, ha sottolineato il portavoce dell’organizzazione Gregory Haertl, è che provoca un rapido collasso renale, ma «non è Sars, non diventerà Sars e non è come la Sars». L’organizzazione sta inoltre lavorando in stretto contatto con le autorità saudite in vista del pellegrinaggio annuale alla Mecca il mese prossimo, che porterà milioni di fedeli da ogni parte del mondo nel Paese del Golfo. Da parte sua, Riad ha cercato di ridimensionare gli allarmi, ricordando che i casi restano rari: «Ci sono stati due casi di febbre in un periodo di tempo, questo è normale» ha sottolineato il portavoce del ministero della Salute.
DUE CASI – Finora sono due i casi confermati di sindrome respiratoria acuta dovuta al nuovo virus appartenente alla stessa famiglia della Sars. L’Health Protection Agency (Hpa) britannica ha confermato che sta indagando su un terzo possibile caso, un uomo morto della stessa malattia, sindrome respiratoria acuta con scompenso renale, e che potrebbe aver contratto il virus in Medio Oriente. Come gli altri due pazienti, il sessantenne morto in Arabia Saudita all’inizio di quest’anno e l’uomo di 49 anni che lotta per la sua vita attaccato all’Ecmo. Anche lui, prima di ammalarsi, era stato in Arabia Saudita. Al momento, comunque, l’Oms non raccomanda restrizioni ai viaggi in Medio Oriente. L’Hpa è arrivata alla conferma della diagnosi dopo aver confrontato la sequenza genica del virus prelevato dal paziente con la mappa del virus isolato dal tessuto polmonare dell’uomo morto in Arabia Saudita e sequenziato dagli esperti dell’Erasmus Medical Centre di Rotterdam. Il confronto ha evidenziato che i due campioni sono identici al 99,5%, con un solo nucleotide diverso nelle regioni comparate. L’Oms ha identificato una rete di laboratori che possono mettere a disposizione dei vari Paesi le proprie competenze e tecnologie.
Corriere.it – 27 settembre 2012