Sono un medico dipendente: conviene, in questo momento di grave crisi economica, una volta raggiunto il requisito per la pensione anticipata (42 anni e 6 mesi), andare in pensione o conviene restare in servizio sino a 65 anni di età per poi conseguire la pensione di vecchiaia?
Contrariamente al passato gli anni di contribuzione superiori ai 40 anni (oggi 42 e sei mesi) utili al pensionamento anticipato determinano comunque un accrescimento del trattamento previdenziale complessivo essendo intervenuto, per tutti, dal 2012 il sistema di calcolo contributivo pro rata. Pertanto, se in passato l’anzianità contributiva superiore a quella necessaria per il pensionamento di anzianità non aveva ricadute sul trattamento pensionistico, con le nuove regole si avrà un incremento calcolabile per ogni anno in più di circa 1/1,5 per cento. Peraltro è da considerare che nel futuro potrebbero aversi incrementi stipendiali, ove venissero prodotti i contratti attesi da ormai sei anni, con un incremento della quota pensionistica che, nel caso del lettore, sarà calcolata con il sistema retributivo.
(Claudio Testuzza) – Il Sole 24 Ore sanità – 13 febbraio 2014