Pensione, per quella d’invalidità vale reddito di entrambi coniugi
Per gli invalidi civili al 100% il reddito di riferimento per il diritto alla pensione o agli assegni è quello dei coniugi e non quello del diretto interessato. Questo, almeno, il parere del sostituto procuratore generale della Cassazione nell’ambito della diatriba che da tempo vede contrapposta l’Inps da una parte e cittadini dall’altra.
Oggi, nell’ambito di un’udienza a porte chiuse davanti alla sezione Lavoro della Corte di Cassazione, il sostituto procuratore generale ha espresso una posizione che segna un punto di favore per l’istituto di previdenza il quale, alla luce di diverse sentenze, da quest’anno aveva deciso di considerare il reddito coniugale e non più quello individuale quale parametro per l’accesso ai benefici previsti per gli invalidi civili.
Una scelta che ha suscitato forti polemiche a seguito delle quali l’Inps è ritornata sui suoi passi, stabilendo che fino a quando non sarà diffusa una nota del ministero del Lavoro a questo riguardo, continuerà a prendere in considerazione il reddito individuale. La questione è di non facile soluzione dato che negli corso degli anni la Cassazione a volte ha stabilito che fa fede il reddito personale (18825/2008, 7259/2009, 20426/2010), altre volte quello dei coniugi (16311/2002, 13261/2007, 4677/2011).
Il parere del Pg della Cassazione al momento non modifica la situazione. Per la decisione dei giudici molto probabilmente si dovrà attendere circa un mese. È poi tutto da verificare se e come questo poi influirà sull’orientamento che si attende dal ministero del Lavoro.
Il Sole 24 Ore – 14 febbraio 2013