Il Governo lavora per rendere più agevole la valorizzazione delle carriere discontinue a fini pensionistici. Dal prossimo anno se il progetto che viene concordato in questi giorni con i sindacati sarà confermato i lavoratori che hanno spezzoni contributivi in piu’ gestioni previdenziali gestite dall’inps (compresa la gestione separata) potranno verosimilmente sommare tali contributi senza vincoli, oneri o penalizzazioni sul sistema di calcolo dell’assegno al fine di maturare i requisiti contributivi sia per la pensione di vecchiaia che per la pensione anticipata.
L’obiettivo potrebbe essere raggiunto attraverso una modifica, in senso estensivo, dell’articolo 1, commi 238 e ss. della legge di stabilità 2013 (legge 228/2012).
Questo strumento, infatti, consente dal 1° gennaio 2013 di cumulare gratuitamente i periodi assicurativi presenti in tutte le gestioni previdenziali dell’Inps, (Ago, Ex-Inpdap Ex-Enpals, compresa la gestione separata) al fine di perfezionare i requisiti contributivi per la pensione di vecchiaia (vale a dire i 20 anni di contributi). La proposta all’esame di Palazzo Chigi consisterebbe nell’utilizzo di questo meccanismo anche per raggiungere i requisiti contributivi utili per il conseguimento della pensione anticipata rendendo di fatto superflua tanto la ricongiunzione dei contributi che la totalizzazione nazionale, due istituti che attualmente penalizzano i lavoratori. Il primo perchè chiede il versamento di un onere e perchè esclude la gestione separata, il secondo, pur essendo gratuito, prevede una penalità sull’assegno frutto del ricalcolo con il contributivo.
Il medesimo risultato potrebbe essere assicurato anche attraverso una modifica alla totalizzazione nazionale consentendo che ciascuna gestione previdenziale eroghi il pro quota rispettando le regole di calcolo proprie di tale gestione. E dunque non ricalcolando più l’assegno con il sistema contributivo, come avviene attualmente. Qualsiasi sia la strada seguita siamo certi che non dovrebbe trovare particolari ostacoli sul piano politico dato che tutti i gruppi parlamentari, sia di maggioranza che di opposizione, sono da tempo favorevoli al superamento dell’attuale sistema che pregiudica fortemente i lavoratori con carriere discontinue.
I problemi sono nati dal 1° luglio 2010 quando il Governo Berlusconi rese onerosa la ricongiunzione delle posizioni assicurative provenienti dai fondi esclusivi e sostitutivi dell’assicurazione generale obbligatoria verso il fondo pensione lavoratori dipendenti. Una misura attuata per impedire, soprattutto alle lavoratrici del pubblico impiego, la possibilità di migrare nella gestione dipendenti e prendersi una pensione con un anticipo di almeno 5 anni rispetto al fondo nel quale erano iscritte. Ora però che i requisiti per la pensione di vecchiaia sono divenuti ormai quasi omogenei in tutte le gestioni (lo saranno entro il 2018) far pagare ulteriori oneri risulta non piu’ giustificato.
pensionioggi.it – 17 luglio 2016