Stop (anticipato) ai fucili contro le nutrie. A Brendola dall’altro ieri è proibito sparare ai roditori, contrariamente a quanto stabilito da un’ordinanza del sindaco Renato Ceron che, per arginare il proliferare della specie, a luglio ne aveva consentito «l’abbattimento diretto a cacciatori con patentino o agricoltori in possesso di porto d’armi, con carabina di piccolo calibro o fucile con canna ad anima liscia e munizione spezzata».
Il provvedimento sarebbe dovuto rimanere in vigore fino al prossimo 20 novembre, ma il sindaco ha deciso di ritirarlo, per evitare problemi legali e perché ora vuole fronteggiare un’altra emergenza: «L’invasione dei cinghiali».
Per quanto riguarda le nutrie, contro l’ordinanza di Brendola si è rivolta al Tar l’Associazione Vittime della Caccia. «Pur ritenendo pretestuose e non condivisibili le tesi dell’associazione ricorrente – spiega Ceron – abbiamo osservato come siano già stati raggiunti i risultati prefissati, anche attraverso il lavoro con il Consorzio Alta Pianura Veneta. Nel frattempo è anche cominciata la stagione venatoria, e quindi una maggiore presenza dei cacciatori farà da ulteriore deterrente alla riproduzione incontrollata dell’animale. Facendo decadere l’ordinanza si annulla di fatto il ricorso».
E ora l’attenzione è concentrata sui cinghiali: «Con i Comuni vicini voglio chiedere alla Regione disposizioni chiare e immediate per trovare una soluzione condivisa».
Elfrida Ragazzo – Il Corriere del Veneto – 7 ottobre 2015