Le amministrazioni devono calcolare il tempo dedicato dai singoli dirigenti e dipendenti nello svolgimento delle varie attività in cui sono utilizzati, così da poter misurare la loro incidenza sui costi; devono inoltre rilevare le informazioni sulle modalità di gestione, così da consentire la misurazione anche in questo caso degli oneri. Sono questi gli elementi di maggiore rilievo contenuti nella circolare 10/2016 della Ragioneria generale dello Stato sul conto annuale 2015 e il monitoraggio 2016. Con questo documento si è avviata la stagione delle rilevazioni dell’andamento della gestione dei servizi e delle risorse umane nelle pubbliche amministrazioni, stagione che raggiungerà il suo punto culminante con il conto annuale del personale. La circolare detta le istruzioni per l’invio dei dati sulla gestione del personale relativamente all’anno 2015 e, per gli enti locali, limitatamente a un campione, per l’invio con cadenza mensile delle stesse informazioni per l’anno 2016.
Scadenze e responsabilità
Le informazioni sulla relazione relativa al 2015 dovranno essere trasmesse in modalità telematica nel periodo compreso tra il 30 marzo ed il 7 aprile. Esse devono essere attestate in modo congiunto dal presidente dell’organo di controllo interno (negli enti locali il presidente del collegio dei revisori dei conti) e dal dirigente individuato come responsabile del procedimento.
I costi delle gestioni
Questo documento costituisce una forma embrionale di controllo di gestione, visto che consente di misurare il costo delle varie forme di gestione delle principali attività, i costi relativi al personale e di avere importanti informazioni sulle principali attività svolte. Le amministrazioni possono scegliere tra le seguenti forme di gestione: interventi in economia diretta, appalti, concessione a terzi, aziende speciali, istituzioni, società partecipate, convenzioni, consorzi, accordi di programma, unioni di comuni, enti autonomi, collaborazioni o patrocini, co.co.co./prestatori d’opera/consulenze, altro.
Nel caso di compresenza all’interno della stessa attività di più forme di gestione, si devono indicare le relative percentuali. Vanno inoltre indicati, distinguendoli tra i dipendenti a tempo indeterminato e quelli a tempo determinato, i dati sulle ore lavorate dalle diverse categorie di personale. Questa rilevazione è ovviamente consentita solamente per le attività gestionali che risultano effettuate, anche in modo parziale, tramite interventi in economia diretta. Analoghe rilevazioni vanno infine effettuate anche per i singoli “prodotti per aree di intervento (servizio)”, così da misurare lo svolgimento di queste attività (si spazia ad esempio dalle riunioni di consiglio comunale al numero di certificazioni di agibilità rilasciate, al numero di contribuenti Tari) e avere dei valori di riferimento per la quantificazione dell’impegno necessario per il loro espletamento.
Il Sole 24 Ore – 14 marzo 2016