Questi predatori d’acqua arrivano fino 2 metri di lunghezza e si nutrono anche di uccelli, carpe e anatre. Gli agenti hanno usato elettrostorditori per cacciarli
VENEZIA – Arrivano in massa e non risparmiano nessuno lungo la strada. Vengono da Nord, dalle piane austrungariche o dalla Germania, con la chiara intenzione di conquistare le acque veneziane. E non sono pesci piccoli. Sono predatori capaci di arrivare a due metri di lunghezza e cento chilogrammi di peso, al punto che mercoledì è dovuta intervenire la polizia provinciale con tanto di reti rinforzate ed elettrostorditori per salvaguardare i fiumi del veneziano. I pesci siluro infatti si sono moltiplicati anche nel fiume Dese e hanno iniziato ad attaccare tutte le altre specie (compresi gli uccelli) mettendo a rischio la fauna ittica dell’intera pianura padana. E il futuro della pesca naturalmente. I siluri infatti pesano mediamente trenta-quaranta chilogrammi e se lasciati sguazzare nelle acque dei fiumi veneti raggiungono anche i cento chili e i due metri di lunghezza. Ma mercoledì le giovani carpe, le tinche, i piccoli di anguilla e perfino le anatre hanno tirato un sospiro di sollievo. La Provincia infatti ha detto basta a questa invasione di pesci stranieri che massacrano senza ritegno le specie venete e ha dato il via a una maxi operazione congiunta della polizia provinciale e della federazione italiana pesca sportiva che ha portato alla cattura di venti esemplari tra cui un siluro di quasi due metri. Gli agenti e i pescatori hanno infatti battuto il fiume per tutta la mattina con gli elettrostorditori per spingere i siluri verso la foce del fiume dove ad aspettarli c’erano una serie di reti rinforzate. «L’operazione ha l’obiettivo di tutelare il nostro territorio – ha spiegato l’assessore alla Pesca Giuseppe Canali – I siluri sono predatori che impoveriscono i nostri corsi d’acqua».
Il Corriere del Veneto
28 ottobre 2010