Sono saliti a 8 in provincia i focolai di peste suina africana. Un incremento che ha portato l’Unione europea a estendere su tutto il Pavese le zone di protezione e di sorveglianza con alcune differenze tra un territorio e l’altro. Ad esempio Zinasco, Dorno e Montebello della Battaglia in cui si trovano allevamenti infetti sono stati inseriti nella zona di protezione, mentre Vigevano e la Lomellina come Pavia e il Pavese nella zona di sorveglianza.
Sono state confermate nei giorni scorsi dall’Istituto zooprofilattico della Lombardia e dell’Emilia Romagna tre ulteriori positività alla peste suina africana in allevamenti di suini domestici in provincia di Pavia. I focolai salgono quindi a sette. Il 31 agosto il riscontro in un piccolo allevamento a conduzione familiare (con solo 4 capi) che si trova nel comune di Zinasco, nella attuale zona di protezione. Il 4 settembre in un altro allevamento suino, sempre nel comune di Zinasco a circa 900 metri dal primo focolaio che si era verificato nel Pavese. Si tratta di un allevamento dove vengono allevati 40 suini a principale a scopo didattico e sociale non destinati al consumo alimentare umano. L’allevamento ricade nella attuale Zona di protezione.
Sempre il 4 settembre un caso in un allevamento suino del comune di Dorno, questa volta nella Lomellina, nel quale sono presenti 1.200 suini. Tutti i casi sono stati segnalati dagli allevatori in seguito al decesso di uno o due capi. Dalle prime informazioni, sembrerebbe che non ci siano correlazioni epidemiologiche con i focolai di Zinasco che si trova nel Pavese.