
Pfas, il “giallo” della diffida contro la Regione. Il sindaco di Lonigo alla Ecomafie: «Strategia comune con il capo della Sanità Mantoan». Irritazione di Palazzo Balbi
Non si sono ancora spenti gli echi sui vaccini, che un nuovo caso rischia di aprirsi in Regione incrinando i rapporti già tesi tra la giunta e il direttore generale della Sanità Domenico Mantoan. Il tema è quello dell’inquinamento da Pfas, problema per risolvere il quale il manager si è speso senza riserve avviando fin da subito una serie di attività finalizzate alla tutela della salute.
Un impegno riconosciuto da tutti. Che è successo, dunque? Nelle scorse ore ha cominciato a circolare la relazione della seduta della Commissione Ecomafie dello scorso 26 settembre, con un passaggio che ha sollevato interrogativi e malcontento a Palazzo Balbi. La frase “incriminata” è contenuta nella deposizione resa dal sindaco di Lonigo Luca Restello che nell’audizione ricostruisce le tappe della battaglia contro l’inquinamento e le strategie usate per portare a casa un risultato.
Dice in Commissione il primo cittadino, parlando di se stesso, che «in accordo anche con Giorgio Gentilin sindaco di Arzignano e con il dottor Mantoan, ha tentato una strategia comune. La prima cosa che ho fatto – continua la relazione – è stato inviare un atto di significazione e diffida, datato 28 febbraio, al ministro della Salute, al ministro delle Politiche Agricole, all’assessore regionale alla Sanità, all’assessore regionale all’Ambiente e all’assessore regionale all’Agricoltura, al presidente della Provincia di Vicenza, al procuratore della Repubblica di Vicenza». E qui sta il punto: la diffida del primo cittadino alla Regione è frutto di quella «strategia comune» con Mantoan che della Regione è il manager più importante?
La cosa certa è che la lettera è stata inviata da Restello a otto diversi indirizzi: al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, a quello del’Ambiente Maurizio Martina, all’assessore alla Sanità Luca Coletto, a quello all’Ambiente Giampaolo Bottacin, all’Agricoltura Giuseppe Pan, al presidente della Provincia Achille Variati e al procuratore della Repubblica di Vicenza e per conoscenza a papa Francesco, al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al presidente Luca Zaia e ai presidenti delle Province di Padova e di Verona.
Nel documento il sindaco di Lonigo prospetta «la responsabilità penale, civile e amministrativa per le conseguenze di ordine sanitario, ambientale e sulla produzione agricola che si dovessero manifestare a breve, medio e lungo termine nella popolazione residente del territorio». Toni decisi che però hanno evidentemente contribuito a portare a casa un risultato importante come quello di Pfas-zero a Lonigo, raggiunto nei giorni scorsi.«Quest’acqua Pfas-zero non è un caso», conferma il sindaco Restello, «ci si è arrivati grazie all’attività svolta in concerto tra me, l’Ato di Acque del Chiampo, il dottor Mantoan». (r.p)
Il Mattino di Padova – 15 ottobre 2017