«Certezza della bonifica e garanzie sulla sicurezza». E ciò che hanno chiesto ieri mattina in Consiglio regionale gli esponenti del partito democratico e della Lista Moretti ad Antonio Nardone, il nuovo amministratore delegato della Miteni. «È stato un confronto voluto dall’azienda, che spontaneamente si è resa disponibile a dare ogni chiarimento e informazione necessaria – afíermano la capogruppo dei democratici Alessandra Moretti e i consiglieri Stefano Fracasso, Andrea Zanoni, Orietta Salemi e Cristina Guarda, in rappresentanza delle province interessate dall’inquinamento da Pfas.
Nella loro nota, i consiglieri regionali affermano di voler essere informati su quali siano le azioni perseguite finora dall’azienda e su quelle che verranno intraprese in futuro in accordo con Arpav, sul fronte della sicurezza e della bonifica ambientale. Azioni che per i democratici «non possono essere rimandate». La Miteni ha più volte dichiarato la propria estraneità ai casi di inquinamento e di aver rispettato le norme, ma ai consiglieri di opposizione non basta. «Gli enti preposti al controllo dicono cose diverse – proseguono gli esponenti del Pd -. Per questo abbiamo chiesto a Miteni se stia dialogando con la Regione: dopo tutto questo tempo vorremmo avere delle risposte concrete. L’azienda al termine dell’incontro ha annunciato la volontà di organizzare un momento di informazione sul territorio». Finora sono state installate delle barriere idrauliche per filtrare l’acqua dalla falda sottostante ed è previsto entro l’estate un altro intervento per risolvere le criticità della barriera esistente durante i periodi di forti precipitazioni.
Il Giornale di Vicenza – 6 luglio 2016