Piemonte. Sanità, altre 200 assunzioni. Ma solo per le emergenze. Nuova tornata nel 2016, la Regione vuole abbattere le liste di attesa
Alessandro Mondo. Dopo uno stop che datava al 2011 la Sanità piemontese torna ad assumere: 600 unità quest’anno e, a sorpresa, 200 nel 2016. Ottocento rinforzi in due anni, in deroga al blocco del turn-over imposto dal piano di rientro del debito, che alleviano la sofferenza del sistema sanitario ma evidentemente non sono risolutivi, come sostengono i sindacati: anche facendo la tara, le 2.500 assunzioni calcolate dai precedenti direttori generali delle Asl, richiesti di fornire i dati del fabbisogno alla Regione, rendono la sproporzione.
I paletti
Non a caso la Regione ha inserito nella delibera che fissa i tetti di spesa per ogni Asl una serie di paletti ferrei: l’obiettivo delle assunzioni sarà ridurre i tempi di attesa delle attività chirurgiche e ambulatoriali; riguarderanno solo personale sanitario e operatori socio-sanitari; dovranno essere coerenti con la configurazione della rete di emergenza-urgenza ospedaliera, verificando i carichi di lavoro in pronto soccorso e triage, osservazione breve intensiva, letti di semintensiva, oltre che con i processi di mobilità e assunzione del 118. Priorità a chi lavora in prima linea. A maggior ragione in vista dell’estate, periodo delicato.
I divieti
Di rimpolpare gli organici amministrativi e/o dirigenziali, come sospettano i sindacati (oggi Cgil, Cisl e Uil manifesteranno davanti al Consiglio regionale), non se ne parla. «Fino ai nuovi atti aziendali, in autunno, le Asl non possono conferire incarichi di direttore di dipartimento, direttore di distretto, direttore di struttura complessa e responsabile di struttura semplice – precisa l’assessore Saitta -: solo per gli incarichi per le strutture complesse si potrà anticipare, ma dopo autorizzazione dell’assessorato».
Asl sotto controllo
Fino a quella data «i direttori non potranno procedere nemmeno a modifiche organizzative che incidono sugli incarichi di coordinamento e sulle posizioni organizzative». Non solo: al termine della giunta l’assessore, affiancato da Sergio Chiamparino, ha annunciato che per il futuro si verificheranno le necessità di personale in base all’attività, «Asl per asl e ospedale per ospedale». Restando alle 600 assunzioni per quest’anno, la Regione ha aumentato di 28,8 milioni il tetto di spesa complessivo per il personale: cifra stanziata calcolando mediamente 50 mila euro per ogni nuovo assunto. «Ma la delibera prevede già un aumento di ulteriori 10 milioni 213 mila euro per il tetto di spesa del 2016 sul 2015 – aggiunge Saitta -: significa la possibilità di altre 200 assunzioni il prossimo anno».
Tempi stretti
Una volta informati dei rispettivi budget, i direttori delle Asl stabiliranno le assunzioni attingendo dalle graduatorie aperte dei concorsi per arrivare alla firma di molti contratti entro giugno. Tra gli obiettivi, la riduzione del precariato e delle forme di lavoro atipiche: prevista una riserva di posti per il personale che oggi lavora a tempo indeterminato.
Le aspettative
La Città della Salute punta su una quarantina di nuovi assunti. Idem l’Asl Torino 2. In base all’ultima richiesta, da ritarare, l’Asl Torino uno calcolava 70 nuove unità: 39 la Torino 2, 25-30 la Torino 3, 150 la Torino 4, 58 la Torino 5, 54 il Mauriziano, 81 il San Luigi.
Appalti coordinati
Numeri in crescita sul fronte delle gare e degli appalti, coordinati dalle Asl e centralizzati da Scr in base alle direttive per risparmiare: i primi sono saliti dai 175 milioni del 2014 ai 222 del 2015; i secondi da 541 a 567 milioni. L’importo totale delle gare aggregate passa da 203 a 421 milioni. «La gestione coordinata di gare e appalti è già arrivata al 27% – conclude Saitta -: un buon risultato se pensiamo che l’Emilia, partita molto tempo fa, è al 30% del totale».
La Stampa – 26 maggio 2015