Anestetizzati, messi in gabbia e portati via sui camion: le tigri e il leopardo lasciano l’ex bioparco di Pinerolo. Addormentate, visitate dal veterinario, messe dentro le gabbie e trasferite. Questo il destino delle prime quattro tigri dell’ex bioparco Martinat di Pinerolo, che la scorsa settimana hanno sbranato il loro proprietario.
Andranno a stare a Fasano, in Puglia, e a Ravenna, dove troverà casa pure l’anziano leopardo, l’unico per il quale non è stato necessario il dardo soporifero. Successivamente, toccherà a mamma tigre e ai suoi cuccioli, che invece andranno a stare nel parco zoo di Pombia, in provincia di Novara.
Gli animali, l’uomo sbranato e la sua vedova, Carla Agosteo, abitavano da oltre tre anni abusivamente nell’ex bioparco. La donna si era opposta al trasferimento di tigri e leopardo. Una trentina le persone che si sono occupate di anestetizzare e ingabbiare gli animali. Ma tutta la città è stata praticamente blindata per permettere il recupero dei felini.
Il sindaco di Pinerolo, Eugenio Buttiero, ha così commentato: “Risolviamo un problema annoso, che si protraeva ormai da anni”. In pratica, da quando il parco era rimasto senza sovvenzioni ed era stato chiuso. Il proprietario, Giorgio Martinat, aveva chiesto l’allontanamento degli animali. “Il trasferimento era in programma da metà luglio – ha detto ancora il primo cittadino – la tragedia non ha fatto altro che accelerare i tempi”.
La vittima delle sue tigri, il 72enne Mauro Leggiard, aveva combattuto fino alla fine contro il trasferimento. Ora la battaglia è della vedova: “A quegli animali ho dedicato la vita, li conosco e li capisco. Sono preoccupata per il loro futuro”. Dalla sera in cui Leggiard è stato sbranato, accanto a lei c’è un assistente sociale: “Mio marito è morto perché non mi ha dato retta, io l’avevo messo in guardia. Samir era nervosa”. Samir è la tigre che ha dato il colpo di grazia all’uomo. Lui era entrato nella gabbia per dare da mangiare ai felini (dieci in tutto), la moglie prima di dare l’allarme e chiamare il 118, ha richiamato le tigri nelle rispettive gabbie, ritardando così i soccorsi.
Se è vero che tigri e leopardi possono essere in un certo senso adoomesticati, resta la loro natura di animali predatori. Pericolosi anche per l’uomo. Soprattutto se tenuti in condizioni difficili. Non è probabilmente questo il caso, ma anche in Italia sono molti quelli che vengono tenuti in casa e maltrattati. Acquistarne uno senza prima informarsi sul corretto modo di tenerlo è già di per sè un maltrattamento. Senza contare i viaggi che questi animali fanno dai Paesi lontani, stipati in camion, in navi o in aereo. Infine, come non segnalare se si viene a conoscenza di animali esotici malnutriti o tenuti in anguste gabbie? Anche loro, come cani e gatti, soffrono.
12 luglio 2013