«Il Veneto non è una regione virtuosa, perché ha quasi 1 miliardo di debito». Dura affermazione dei consiglieri di area “tosiana” che hanno richiesto una seduta straordinaria del Consiglio per verificare puntualmente il termometro della situazione debitoria della Regione. «Chiedono un consiglio straordinario? Sarà la volta buona che rimangono fino alle fine della seduta».
Altrettanto dura la risposta del capogruppo della Lega Nord Nicola Finco. Un botta e risposta che evidenzia, ancora una volta, l’aspro scontro politico tra le due fazioni. «Il Veneto paga sì entro 30 giorni, ma solo i propri fornitori -spiegano i consiglieri regionali Giovanna Negro, Maurizio Conte, Andrea Bassi e Stefano Casali- cioè le richieste di pagamento dei debiti commerciali, mentre per quelli non commerciali, c’è una lunga lista di attesa che può durare anche anni».
Nell’elenco di chi attende vi sono i contributi a tutti i Comuni e ad altri enti territoriali quali le associazioni, i Consorzi di bonifica, le Parrocchie. «La Regione è colpevolmente in ritardo nei confronti dei pagamenti a questi enti che sono costretti ad anticipare cifre, spesso considerevoli, per interventi che sono obbligati a compiere», dicono i promotori della richiesta.
«È ora che la Regione paghi i debiti- si legge nella richiesta straordinaria- senza sventolare, come spesso fa il presidente Zaia, virtuosità contabili che purtroppo non hanno fondamento. Se il presidente vuole essere veramente il presidente di tutti i cittadini paghi le pendenze non commerciali entro trenta giorni».
Secca la replica del capogruppo del Carroccio. «Ci vuole una bella faccia tosta -tuona Finco – per dire che il Veneto non è virtuoso, soprattutto se tale affermazione viene dai consiglieri Maurizio Conte e Andrea Bassi che sembrano aver dimenticato di aver governato il Veneto con questa maggioranza per cinque anni». Dopo le polemiche, Finco snocciola i dati. «Dall’analisi di Centro Studi Sintesi, pubblicata su II Sole 24 Ore -afferma- il Veneto risulta essere la seconda regione per quanto concerne il livello quali-quantitativo dei servizio pubblici con 128 punti su una media nazionale di 100. La nostra regione finanzia la spesa pubblica nazionale senza ottenere un adeguato ritorno in termini di risorse e servizi con un residuo fiscale che ormai ha superato i 19 miliardi di euro».
Il Gazzettino – 3 settembre 2015