Policlinico San Marco. Stretta sui ricoveri e 87 dipendenti casa
Mille degenze in meno in convenzione nel corso del 2012, 87 dipendenti in mobilità e la riorganizzazione delle unità operative di ricovero. Sono queste le azioni che il Policlinico San Marco metterà in atto, e che sono state annunciate ieri alla Regione, all’Asl 12, ai sindacati e all’Aiop, la categoria delle cliniche private alla quale appartiene la casa di cura mestrina.
Era solo questione di tempo, lo si sapeva, ma a fronte dei 3,3 milioni di euro in meno che il Policlinico percepirà nel 2012 dalla Regione, la riorganizzazione e i tagli non erano mai stati nascosti dai vertici della clinica. Temuti e osteggiati dai sindacati e dalle associazioni del territorio, con tanto di oltre 30 mila firme raccolte, ieri la comunicazione ufficiale è arrivata, e ora si aprono scenari di protesta sindacale per tentare di salvaguardare gli 87 lavoratori a rischio su un totale di 350, anche se nel conto forse potrebbero rientrare anche i 100 professionisti che collaborano con la clinica di via Zanotti. Il tutto mentre si attendono anche le mosse di Villa Salus, altra clinica privata alle prese con i tagli apportati in corsa dalla Regione al budget 2012 della sanità convenzionata. Da parte sua la Regione è pronta ad aprire un confronto con i sindacati, così come promesso il mese scorso in caso di situazioni come quella che si è aperta proprio ieri e che preannuncia la mobilità di decine di dipendenti. «La situazione è tragica», dice Paolo Lubiato dalla Cgil, «l’avevamo detto e purtroppo non è bastato a risolvere il problema che ora sta esplodendo. Il Policlinico ha preso la decisione senza tener conto dei posti Hospice che potrebbero essere attivati, ma che l’Asl 12 non vuole far partire nonostante la delibera della giunta regionale di sei mesi fa. E qui stiamo pagando l’ennesima diatriba tra Policlinico e Asl 12. Ma quello che continuiamo a registrare è l’assenza da parte del sindaco Orsoni. Che decida cosa vuole fare con i problemi della sanità della sua città». Dalla Uil rincara la dose Francesco Menegazzi: «Siamo molto preoccupati, siamo arrivati alla resa dei conti al di là delle modalità e nonostante il Policlinico abbia fatto in queste ultime ore un’assemblea con il personale, senza comunque invitare i sindacati. Ora ci si trova con la scelta che deriva da un piano industriale che parte da lontano. Si deve attivare al più presto il tavolo regionale e si devono trovare i modi per uscire da questa crisi, in primis dando la sicurezza che il personale in eventuale esubero venga poi assorbito dalla sanità pubblica. Va infine capito il ruolo di Villa Salus, e cosa decideranno i suoi vertici in caso di ulteriori esuberi in arrivo anche dalla struttura del Terraglio». «A questo punto chiediamo che il segretario regionale alla Sanità, Domenico Mantoan, onori quanto detto nei numerosi incontri avuti con le parti sociali negli ultimi tempi», fa notare Dario De Rossi dalla Cisl, «E sarà fondamentale che si rispetti la volontà della Regione di tutelare il personale in esubero. Va ricordato che la cassa integrazione non c’è per chi lavora nelle cliniche private, quindi chi rimarrà a casa non avrà sussidi, e questa cosa finirà con il mettere in crisi molte famiglie se non si trovano soluzioni per tempo».
La Nuova Venezia – 14 luglio 2012