La Commissione europea presenterà a luglio un nuovo pacchetto di aiuti, dopo quello da 500 milioni dello scorso autunno, destinato ai settori lattiero-caseario e delle carni suine. Lo ha annunciato il commissario Ue all’Agricoltura, Phil Hogan, alla riunione informale del Consiglio agricolo Ue che si è chiuso nei giorni scorsi ad Amsterdam. Hogan non ha indicato i contenuti del nuovo pacchetto, che potrebbero essere anticipati ai ministri nel Consiglio di fine giugno.
Da escludere una replica del precedente intervento che ha lasciato un’ampia delega agli Stati membri sulla scelta delle misure da adottare senza ottenere risultati significativi.
Il commissario ha però messo le mani avanti sulla dotazione finanziaria che dipenderà, ha spiegato, dai margini di bilancio (molto stretti) esistenti. Per incrementare il budget potrebbero essere riutilizzati i fondi del primo pacchetto di aiuti non spesi dagli Stati membri entro la scadenza di giugno.
Su un plafond di circa 280 milioni per il settore lattiero-caseario, le erogazioni a livello nazionale si attestavano, a maggio, poco sopra il 65 per cento. Mentre sull’ipotesi di attingere alla riserva anticrisi (lo strumento da 400 milioni finanziato da un prelievo sui pagamenti diretti Pac), Hogan ha ribadito che la decisione deve essere presa dal Consiglio. Intanto, la Commissione ha deciso di aumentare, per la seconda volta quest’anno, il plafond per le consegne di latte in polvere all’intervento. Il nuovo massimale sarà elevato da 218 a 350mila tonnellate.
La crescita della produzione globale di latte nei primi mesi del 2016 dipende in gran parte proprio dall’accelerazione registrata in alcuni paesi dell’Unione europea, con aumenti a doppia cifra in sette Stati membri (fino al 35% in più), a fronte di una sostanziale stabilità negli Usa (+1% nel primo trimestre) e una raccolta addirittura in calo in Nuova Zelanda e Australia. Hogan ha invitato gli allevatori europei a una «assunzione di responsabilità», perché «il continuo aumento della produzione, date le attuali condizioni del mercato, è semplicemente non sostenibile».
Ad aprile la quotazione media del latte nei paesi Ue è stata di 27,62 centesimi per chilogrammo, in calo dell’11,5% sullo stesso periodo del 2015.
«La crisi – ha detto l’europarlamentare Paolo De Castro nel suo intervento alla plenaria che ha chiesto di adottare le nuove misure in tempi brevissimi – ha ormai assunto dimensioni globali. Le misure messe in campo finora si sono rivelate non solo inefficaci, ma addirittura controproducenti. Ne sono prova i dati produttivi che, nonostante la caduta dei prezzi, continuano ad aumentare. Se non si fosse perso tempo negando a lungo una crisi già evidente dall’inizio dello scorso anno, i nostri agricoltori non si troverebbero in questa condizione».
Alessio Romeo – 4 giugno 2016