Il crollo del numero di porcili – diminuito in Italia del 76% tra il 2005 e il 2016 – è solo uno dei tanti campanelli d’allarme. Anche la Spagna ha perso nello stesso periodo il 65% degli allevamenti di pollame, a fronte di un aumento del numero di galline allevate nello stesso periodo. A livello generale, l’Unione europea ha preso in totale oltre 4 milioni di aziende agricole, da 14,5 milioni nel 2005 a 10,3 milioni nel 2016. Questa è la fotografia scattata dalla testata britannica The Guardian in occasione della presentazione, attesa nei prossimi giorni, di una riforma del sistema di assegnazione dei sussidi al settore agricolo. Gran parte della prima voce di spesa dell’Unione europea – la Pac, o politica agricola comune – premia infatti le aziende con più ettari di superficie coltivata o con il numero più alto di capi allevati.
L’assegnazione dei fondi Pac
Un metodo che ha attirato forti critiche da parte delle forze d’opposizione in Parlamento europeo. Con il piano anticipato – ma non ancora presentato – dal commissario europeo all’Agricoltura, Janusz Wojciechowski, Bruxelles sembra volersi impegnare per invertire la rotta che vede l’agricoltura del Vecchio Continente scivolare giorno dopo giorno verso una concentrazione sempre maggiore della capacità produttiva nelle mani delle grandi aziende, a danno delle piccole e medie imprese, spesso a conduzione famigliare, rimaste a combattere per la propria sopravvivenza.

Circa l’80% dei 40 miliardi di euro di sussidi previsti per i pagamenti diretti agli agricoltori va, infatti, al solo 20% delle aziende. Tra i casi più eclatanti di scomparsa di piccole aziende, oltre agli esempi di Spagna e Italia, viene citato anche il crollo del 77% del numero di allevamenti di pecore in Bulgaria. Se si considerano le sole aziende agricole che allevano capi di bestiame, il calo delle imprese nel periodo di riferimento (2005-2016) è di circa 3,4 milioni. Le riduzioni più significative si sono registrate nell’Est Europa, dove le imprese del settore sono diminuite fino a oltre il 70%. Ma la crisi della piccola impresa agricola si è fatta sentire anche in Italia dove il numero degli allevamenti si è ridotto di oltre il 60%.
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