Lo strumento per contrastare le crescenti povertà c’è, ma non viene utilizzato o, peggio, utilizzato solo in alcune aree del Veneto. A puntare il dito contro l’inefficiente gestione della legge sulla distribuzione gratuita delle eccedenze alimentari in Veneto è Pietrangelo Pettenò, consigliere regionale della Sinistra veneta e tra i primi promotori della legge 11 del 2011.
Legge che dovrebbe valorizzare le attività di recupero e redistribuzione dei pasti non consumati e delle produzioni alimentari non commercializzabili a vantaggio dei più poveri: alla vigilia della discussione, in programma domani nella commissione Attività produttive del Consiglio, della delibera applicativa della legge 11 e del programma triennale di redistribuzione delle eccedenze, Pettenò ha presentato una interrogazione alla Giunta in cui contesta l’azzeramento del finanziamento regionale per il 2013, l’assenza di programmazione, e la scelta univoca di sostenere con 90 mila euro solo al Banco Alimentare di Verona, che presta la propria attività redistributiva solo nelle province di Padova, Verona e Treviso. In tempi di crescente disagio sociale – scrive Pettenò – che vedono circa il 5 per cento della popolazione scivolare sotto la soglia della povertà assoluta, la Regione dovrebbe preoccuparsi di utilizzare tutti gli strumenti in proprio possesso per combattere l’impoverimento della popolazione e di estendere in modo organico all’intero territorio regionale le iniziative già strutturate.
23 gennaio 2013