Pubblichiamo la lettera delle madri No Pfas al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che oggi sarà a Vicenza per l’assemblea Anci. L’appello affinché l’Italia fissi limiti vicini allo zero è firmato da Michela Piccoli, Elena Canola, Chiara Panarotto, Fabiola Dal Lago, Giovanna Tiso, Claudia Pozza, Claudia Cunico, Rossella Galimberti.
Caro Presidente Mattarella, La ringraziamo per la sua preziosa attenzione. Ci rivolgiamo a Lei perché rappresenta tutti i cittadini della Repubblica: quindi anche noi mamme e papà di bambini nel cui sangue sono state riscontrate le sostanze perfluoroalchiliche Pfas. Oltre a rappresentare i nostri stessi figli.
Le descriveremo in poche righe cosa sta accadendo nel nostro meraviglioso territorio, nella città di Lonigo nell’Ovest Vicentino. Qui e nelle province vicine, al centro del Veneto, tutta la falda è inquinata da queste sostanze chimiche, che si usano per impermeabilizzare.
Dall’arrivo delle analisi per individuare le quantità di Pfas nel sangue dei nostri ragazzi, a marzo di quest’anno, la nostra vita è cambiata. Nei nostri figli sono stati trovati valori dalle dieci alle quaranta volte superiori alla norma. Le mamme del Veneto si sono attivate anzitutto per capire cosa stava succedendo, e poi per mettere in atto tutto quanto era in loro potere per cercare di risolvere questo problema: che è stato insabbiato e sminuito per molti, troppi anni.
La fiducia nelle istituzioni è venuta a mancare. E al suo posto si è attivata la forza e il coraggio di chi ascolta solo il proprio cuore: le mamme. In poco tempo abbiamo incontrato i vari esponenti locali e regionali della politica e delle istituzioni, catapultandoci in territori a noi sconosciuti.
Ma non ci siamo arrese alle prime difficoltà, a tutte quelle notti insonni a cercare di capire una politica contorta fatta di rimpalli di responsabilità, in un linguaggio di difficile comprensione. Ci perdoni Presidente ma il mestiere che sappiamo fare bene è uno solo, la mamma, e ci sentiamo di doverlo farlo senza fermarci mai. Lottare non ci spaventa e sacrifici siamo per natura abituate a farli.
Noi e gli altri genitori nella mia stessa condizione chiediamo limiti nazionali vicini allo zero. Approvvigionamenti idrici da altre fonti.
Leggi nazionali che tutelino i cittadini e che impediscano alle aziende di giocare sulla vita degli altri. Qui c’è la responsabilità di un’azienda di Trissino, a Vicenza, che inquina dagli anni ‘70. Chiediamo che chi ha permesso tutto questo venga punito. I nostri punti di riferimento restano sempre gli stessi: chi male non fa, paura non deve avere. Noi la incitiamo con il cuore ad aiutare noi e tutto il popolo italiano, come nostro Primo Cittadino. Il nostro futuro sta nelle mani dei Grandi, ma noi mamme per i nostri figli siamo le più grandi di tutti. Non ci abbandoni.
Comitato Mamme «No Pfas»
Il Corriere del Veneto – 11 ottobre 2017