Segnali positivi dai prezzi all’origine ad agosto, ma solo sul fronte delle colture vegetali, mentre continua a soffrire la zootecnia. A fare il quadro è un’analisi Coldiretti sulla base degli ultimi dati di Ismea, secondo i quali le quotazioni all’origine nel mese scorso sono tornate a far registrare il segno più, con una crescita complessiva del 3,3 per cento rispetto al 2014.
A trainare la crescita sono però essenzialmente frutta, verdura e olio d’oliva. I prezzi dell’extravergine salgono, infatti, del 52,5 per cento in attesa della nuova raccolta. Incremento importante anche per gli ortaggi con un +32,4 per cento, mentre la frutta si ferma al +12,2 per cento. Un effetto combinato che porta il totale delle coltivazioni al +14,5 per cento, nonostante il calo delle quotazioni per semi oleosi (-10,1 per cento), tabacco (-9,3 per cento) e vino (-2,5 per cento). Tengono, invece, i cereali (+1 per cento).
Negativa, invece, la situazione nelle stalle, a partire da latte e derivati che perdono il 9,7 per cento rispetto allo scorso anno, in una situazione dove il prezzo riconosciuto agli allevatori non copre neanche i costi di produzione mentre dall’estero continuano ad arrivare ogni giorno 3,5 milioni di litri di latte sterile, ma anche concentrati, cagliate, semilavorati e polveri per essere imbustati o trasformati industrialmente e diventare magicamente mozzarelle, formaggi o latte italiani, all’insaputa dei consumatori.
Lo stesso discorso vale per le quotazioni dei suini (-8,3 per cento) ma risultano in calo anche ovini (-9 per cento), bovini, avicoli e conigli. Male pure le uova, che perdono il 16,3 per cento.
Il Punto Coldiretti – 22 settembre 2015